giovedì 24 dicembre 2009

Natale 2009



E' stato un anno faticoso. Fino all'ultimo e sotto tanti aspetti.
I motivi di lamento, contrarietà, imbarazzo, stupore e incredulità non si contano, gli auspici per il futuro nemmeno.
E non è nemmeno vero che a Natale siamo tutti più buoni. Ma è una favola che fa sempre effetto. Soprattutto quando un Premier provato nel fisico e nell'animo elargisce pubblicamente il suo perdono per l'aggressore pentito  e scrive poi una pia lettera a Sua Santità il Papa. Realizzando così sublimamente e spettacolarmente il meglio dello spirito natalizio.
Dopotutto anche il Natale è un grande spettacolo.
Spettacolo di luci, preghiere e omaggi, di ipocrisie, di contatti, riti e cerimonie, di artifici.
Siamo un po' tutti spettatori e un po' tutti marionette sul palco.
Siamo poi alla fine tutti uomini. E allora, che sia un Buon Natale. O almeno, non un Natale cattivo.
Costanza Alpina

venerdì 18 dicembre 2009

L'assente

Questa proprio non l'ho capita.
Lo so bene che non è una priorità, soprattutto di questi tempi. Ma mettiamola così, è una curiosità.
"Panorama" di questa settimana dedica un servizio allo "sdoganamento" della bellezza e del fascino dell'estetica femminile in tanti mondi, soprattutto in quello della politica.  La tesi è che essere bella e seducente non è più un difetto e un limite ma anzi un vantaggio utilizzato come arma di seduzione e di attrazione del consenso.
Gli esempi darebbero tanti: dalla prima first lady nera d'America a Hillary Clinton, dal premier ucraino a quello argentino, dall'icona femminile della destra repubblicana Sarah Palin a quella socialista . Sulla versione online dell'articolo il lettore è poi invitato a dare un suo giudizio sulle donne politicamente più affidabili. Citate tra le opzioni anche le italiane Finocchiaro, Prestigiacomo, Melandri.
Ma è qui che qualcosa non torna.
Perchè guarda guarda, chi manca dalle opzioni di scelta? Proprio lei, la donna politica italiana certamente più chiacchierata e più in vista (per bellezza s'intende), molto più di una Prestigiacomo che brutta non è ma non si vede mai. Ossia, l'avrete già capito, Mara Carfagna.
Ora, potrebbe anche andare bene così. Solo che al contempo proprio alla Carfagna è quasi dedicato un servizio fotografico, con tanto di primo piano e poi varie pose da politico impegnato e concentrato. Mentre, esclusa una-foto-una della Finocchiaro, le altre italiane non figurano.
Perchè dunque si cede all'immagine ma si vieta il giudizio?
E' una svista, una dimenticanza?  Mi viene quasi da pensare che la Carfagna non sia nemmeno contemplata tra le donne politiche affidabili. Forse. Oppure che sia solo un modo un po' goffo per sottrarla al confronto, risparmiandole qualsiasi dispiacere proprio nella settimana del suo compleanno?
Costanza Alpina

martedì 15 dicembre 2009

CAP - Contro Avvelenatori Politici

Sappiamo cos'è successo al nostro primo ministro. Un'aggressione, un'umiliazione, una ferita.
Gli siamo umanamente solidali.
Ma non vorremmo essere spettatori dell'ennesimo scempio.
Dopo lo sfregio al viso di Berlusconi, rischia di essere sfregiato anche quel poco che resta della decenza politica.
Subito dopo il biasimevole accaduto, è iniziato il rimbalzo delle accuse, delle colpevolizzazioni.
(Quasi) Tutti si sono scoperti innocenti e desiderosi di scagliare la prima pietra.
E come sempre accade in questi casi, chi si sente vittima (e per interposta persona oggettivamente lo è) si sente in diritto di fare la voce grossa. Così la statuetta ferrosa impugnata come arma da uno squilibrato è stata prontamente agguantata dai cinici seminatori di zizzania e usata come strumento di ritorsione per martellare l'opposizione, accusata di fomentare l'odio, "cullare terroristi", propagare l'intolleranza.
Tempi oscuri sono stati evocati, e in quel gesto scriteriato si è voluta vedere la sintesi di tutti i dissensi e di tutte le critiche.
Se il Premier giace in un letto d'ospedale, la colpa è diventata di Travaglio e del Fatto, di Di Pietro, di Ezio Mauro e la sua Repubblica, di Santoro e dei magistrati, forse anche della Corte Costituzionale. Ci mancava solo che qualcuno tirasse in ballo anche Fini e Napolitano.
Lo scontro politico, è vero, ha raggiunto toni eccessivi ed esasperati. Ma non è forse esente da colpe chi negli anni, ebbro di potere e di narcisismo, ha preteso di plasmare a propria immagine la politica italiana; chi nei comizi è arrivato a dare del "coglione" a chi votava dall'altra parte; chi ha assunto con leggerezza e spavalderia atteggiamenti di spregio per tutto ciò che si oppone al suo volere e tratta le istituzioni alternativamente come prolungamento del proprio salotto domestico o come un impiccio antiquato. Senza citare poi le sconcerie verbali dei padani, le esagerazioni di certi ministri, le intemperanze di certi parlamentari, il misto di pattume e intimidazione brandito da taluni giornalisti.   
Non vogliamo cedere al gioco dei ricatti incrociati, ma solo ricordare che davvero non ci può essere posto per vittimismi e strumentalizzazioni a proprio vantaggio.
Si facciano i convalescenti feriti, non i martiri.
Il rischio però purtroppo c'è. Se non subito, quando l'occasione sarà ghiotta e propizia.
E allora siamo vigili.
Alla campagna del complotto e dell'assedio, delle colpe e del manicheismo che avvelena la politica italiana, bisogna dire NO.
Non ci stiamo a vedere assimilata la cultura democratica della contestazione e dell'opposizione al gesto di violenza di un singolo (per di più psicolabile). Ci ribelliamo alla cattiva coscienza di chi volutamente oscura la differenza tra la dialettica politica e l'estremismo isolato di un folle, per quanto raccapricciante e biasimevole.
Penso sia doveroso raccogliere l'appello risoluto del nostro Capo di Stato che invita alla condivisione delle responsabilità e dei doveri e ammonisce dal cedere all'infantile tentazione di darsi la colpa a vicenda.
Soprattutto Napolitano ricorda con fermezza la necessità in democrazia di "non vedere complotti dove ci sono dissensi" e reati dove ci sono ruoli.
Nello spirito di questo invito, che racchiude il valore non trattabile della democrazia, ho dato vita a un gruppo su facebook: CAP - Contro Avvelenatori Politici. O, se preferite, Contro gli Avvelenatori della Politica.
Invito a partecipare tutti coloro che condannano l'aggressione brutale a Silvio Berlusconi ma al contempo non possono tollerare che essa venga volgarmente utilizzata per azzittire il dissenso, evocata come precedente per mettere a tacere ogni opposizione non violenta e quindi pienamente legittima, magari trasformata in un'emergenza con il solo intento di dare finalmente un motivo al reato di lesa maestà.
L'Italia non ha bisogno di martiri nè di esuli, nè di sovrani nè di sudditi.
Solo di cittadini che abbiano a cuore la responsabilità dei valori comuni.
Costanza Alpina

lunedì 14 dicembre 2009

Aggressione

Ieri il nostro Premier Silvio Berlusconi è stato colpito a Milano da un aggressore e ferito al viso.
Non è stato una bella scena quella di Berlusconi dolorante e sanguinante. Avrei preferito non vederla.
Mi dispiace due volte.
Mi dispiace per il gesto violento in sè, vergognoso e raccapricciante. Ogni violenza è indegna di qualsiasi vera democrazia e pertanto è da criticare e condannare senza tentennamenti.
Mi dispiace però anche perchè temo verrà sapientemente utilizzato dall'apparato di propaganda berlusconiano per supportare la teoria dell'assedio.
Questa aggressione era l'ultima cosa di cui Berluconi aveva bisogno E noi con lui.
Costanza Alpina

giovedì 10 dicembre 2009

Lirici insulti

Oggi mi pare di vivere in un incubo. Un incubo depressivo da cui non c'è risveglio.
E' un susseguirsi di notizie tra il pauroso e l'imbarazzante: lo show di Berlusconi a Bonn davanti ai parlamentari popolari, con una Merkel che non sa da che parte guardare (e chissà cosa pensare), e allora semplicemente volta il capo e lascia l'ospite sproloquiare; la preoccupazione di Napolitano e l'imbarazzo in mondovisione; un viceministro leghista che se la prende con "l'ultimo professorino" che fa la paternale ai milanesi, Saviano; gli sproloqui tatuati di Fabrizio Corona; e via discorrendo. Se poi ci si volesse consolare con la cultura, rimarremmo scottati.
Nel Paese della bellezza si è aperta l'era della velinizzazione della lirica e lo sdoganamento dell'insulto come pratica relazionale d'eccellenza.
L'antefatto: il Maestro Zeffirelli è in rotta di collisione con la cantante Daniela Dessì, che non vede adatta per il ruolo di Violetta, in quanto "ben piazzata". Lui vorrebbe qualcuna più giovane, più atletica e ribelle. Più vicina alla "sua" idea di Violetta.
Legittimo. Però tutto sommato la lirica vive da secoli di interpreti "ben piazzate", e la vastità vocale non sarà anche questione di polmoni? A quanto pare il Maestro pensa che anche l'opera sia da modernizzare  mediante il ricorso a canoni estetici più vicini a quelli diventati abituali e di massa: quelli dettati dalla televisione.
Con i tempi che corrono fra poco sul palconscenico a fare "Traviata" potremmo metterci un Ministro con pedegree da Miss, tanto l'improvvisazione sembra essere ormai diventata la legge del successo. 
Ma la ciliegina sulla torta è stato lo sbotto di insulti che il Maestro Zeffirelli ha rivolto a una giornalista quando i riferimenti si sono fatto politici: dalle prostitute che vivono nella musica a quelle che frequentano i palazzi.
Lì il regista non ci ha più visto, ha difeso l'onore e il valore del suo amico Berlusconi e ha intimato alla giornalista di lasciare la sala, decorando il tutto con una sequela di maleparole.
Non entriamo nel merito della credibilità e onorabilità di Silvio Berlusconi, a cui Zeffirelli tiene tanto quanto invece sbeffeggia le miserie di Marrazzo. L'amicizia con il potente è pur sempre un dono prezioso.
Ci permettiamo però di stupirci e ricrederci. Pensavamo che Zeffirelli fosse un Maestro. E' soltanto un gran villano.
Costanza Alpina

martedì 8 dicembre 2009

Romagna

"Romagna mia, Romagna in fiore..."
A dire il vero di fiori non ce n'erano, c'era piuttosto nebbia e umido. Il calore era piuttosto nelle persone, nei colori caldi del legno della biblioteca di Massa Lombarda, negli aromi del Sangiovese.
La presentazione è andata bene e la discussione è stata viva e interessante.
Ringrazio il mio editore, Discanti, nella persona di Michele Antonellini, per l'ospitalità.
Ringrazio il pubblico intervenuto. Soprattutto ringrazio Paolo Brera e Tahar Lamri per le parole di apprezzamento, per le loro domande e i commenti al libro, per la piacevolezza della conversazione.
Alla fine devo quasi quasi ringraziare anche la ministra Carfagna per avermi dato indirettamente, tramite il mio libro su di lei, l'opportunità di vivere un'esperienza e un'avventura umana piacevole, formativa e arricchente. 
Costanza Alpina

giovedì 3 dicembre 2009

Gita a Massa Lombarda

Cari amici e lettori,
sono in partenza!
Domenica pomeriggio, ore 18.30, presenterò il mio libretto "Niente di personale contro Mara Carfagna" a Massa Lombarda (RA), nell'ambito della festa annuale del mio editore (Discanti), che dura una settimana e coinvolge varie località della zona.
Se siete nei paraggi...
Costanza Alpina

mercoledì 2 dicembre 2009

Albi

Arriva l'albo di baby sitter e badanti, che dovrà assicurare la professionalità e le credenziali delle operatrici.
Lo hanno annunciato ieri i ministri Sacconi e Carfagna, insieme alla misure di supporto al lavoro femminile.
Durante la conferenza stampa Sacconi ha insistito sull'importanza della preparazione e della formazione, come condizioni di sviluppo e impiego professionale. Questo significa per lui realizzare il "diritto del post moderno" (wow, che paroloni ministro!), ossia il diritto a conoscere e sapere.
Altro che post moderno. Siamo già nella post politica. Perchè allora non costituire anche un albo per i Ministri, così da mettere fine all'improvvisazione dei dilettanti e garantire una soglia minima di competenze?
Magari anche la Carfagna post soubrette sarebbe d'accordo.
Costanza Alpina

martedì 1 dicembre 2009

Noemi a Napoli



Non so se l'inquadratura superiore è davvero così esaltante.
So però che quella inferiore denuncia degrado, trascuratezza, abbandono. E quel che è peggio è che sembra una cosa normale.
Costanza Alpina

lunedì 30 novembre 2009

Ru486 (seconda parte)

Ci chiedevamo nei giorni scorsi se la Provvidenza sarebbe scesa in soccorso del ministro Sacconi che indagava sull'introducibilità anche in Italia della pillola abortiva.
Alla fine la Provvidenza non si è scomodata. Forse aveva di meglio da fare. Meglio così.
Probabilmente da quelle parti ricordano ancora la legge del rasoio di Guglielmo Ockham, filosofo e teologo scolastico, il quale ammoniva di non ricorrere a termini e strumenti superflui per risolvere questioni e questiti quando ne bastano di più semplici e in minor numero.
In questo caso effettivamente la Provvidenza non serviva, e nemmeno le invocazioni papali. Bastava il buon senso.
Alla fine la pillola potrà entrare in uso, sotto condizioni assai restrittive. 
Allora il buon senso ha vinto? Forse sì, anche se i modi e l'insistenza con cui la politica pretende di entrare nella sfera delle decisioni intime delle persone lasciano sconsolati e, come dire?, paiono davvero improvvidi.
Costanza Alpina

giovedì 26 novembre 2009

Ru486 (prima parte)

Il Senato ha bloccato la commercializzazione della pillola abortiva Ru486.
Il motivo è che il parere degli esperti della Agenzia nazionale del farmaco non basta, no! ci vuole l'approvazione del governo, composto, com'è noto, da illustri luminari della medicina e della scienza (Bondi, Carfagna e Giovanardi come esempi bastano e avanzano..).
E se infatti la pillola famigerata non fosse compatibile con la legge 194? Come si fa a essere sicuri se i tecnici hanno ammesso l'uso della pillola solo sotto strette condizioni -- più ristrettive che in altri Paesi dove è già in uso-- tra cui proprio quelle che prevedono il rispetto della legge che regola l'aborto? Meglio fare accertamenti ulteriori. Magari la Provvidenza scende in soccorso e ispira il cavillo che impedisce del tutto il ricorso alla pillola. Per la salvezza delle anime delle povere peccatrici e la salute di tutte le donne.
Costanza Alpina

domenica 22 novembre 2009

Non è tutto oro quel che luccica. Ma poi: luccica?

Quello che sarebbe potuto, o dovuto, diventare il prossimo portiere della Nazionale di calcio tedesca, una delle più forti al mondo, si è suicidato qualche settimana fa perchè depresso.
Una modella sudcoreana che a vent'anni aveva sfilato e posato per le più prestigiose case di moda si è impiccata nella sua casa di Parigi.
Due episodi drammatici in pochi giorni.
Forse il mondo dei sogni che a ogni angolo, dalla TV ai giornali, ci vogliono vendere, non è poi così luccicoso.
Sarebbe il caso di dirlo ai nostri bambini e adolescenti, e forse ancora prima ai loro genitori.
Costanza Alpina

giovedì 12 novembre 2009

Professionalità

In queste settimane ne sono successe di ogni in Italia. Ma era tutto talmente triste che il tacere ci è sembrato un regalo prima di tutto al rispetto di noi stessi.
Il riavvio alla parola me lo fornisce la ricorrenza del 9 novembre, in cui è stato festeggiato il ventennale della caduta del muro di Berlino e la fine della Guerra Fredda. La cancelliera tedesca Angela Merkel è stata impegnatissima in quel giorno, tra riti religiosi e civili, incontri tra potenti e manifestazioni, occasioni di festa e momenti di riflessione. Uno di questi è stato l'incontro con una comunità di scienziati e studiosi che ha deciso di celebrare l'evento con un convegno sui tanti "muri" che rimangono da abbattere e che la scienza e la tecnologia cercano di far cadere. Muri nella medicina, nella sanità, nella malnutrizione, nelle malattie, nella ricerca chimica e fisica, nell'inquinamento e così via. La Merkel è stata invitata non solo come capo di governo, non solo come ex cittadina della DDR, ma anche come ex scienziata: la caduta del Muro la sorprese che era una ricercatrice di fisica in un centro ricerche di Berlino, e da allora la sua vita cambiò.
Il suo discorso è stato sobrio e toccante, come lei sa essere. Il messaggio? Che gli scienziati e gli studiosi, con il loro rigore di pensiero, la loro disciplina, le loro conoscenze e il loro costante confronto con il nuovo, l'inesplorato e con nuovi modi di pensare devono essere modello e stimolo per i politici, cosicchè si posa creare una sinergia proficua per perpetuare e garantire lo sviluppo dell'Europa e dell'umanità.
Però. Mentre lei parlava ho pensato: la Germania ha come guida politica una studiosa.
L'Italia un guru della televisione.
Sarà anche per questo che l'Italia continua a tagliare i finanziamenti alla ricerca, mentre la Germania, da sempre prodiga di aiuti, negli ultimi tempi ha avviato una prodigiosa politica di investimenti, sovvenzioni e aiuti dell'ordine di milioni e milioni di euro?
Costanza Alpina

domenica 18 ottobre 2009

Onore italiano nel mondo

Tutti (dal premier, che ha recentemente espresso in modo assai colorito le sue "preoccupazioni" sull'immagine dell'Italia nel mondo, che dice infangata - ai magazines che gli ruotano attorno, ai giornali più istituzionali) dicono di voler mettere in luce il lato migliore dell'Italia, l'Italia che ce la fa, che vince, che ottiene riconoscimenti.
E allora chissà perchè nessun politico ha finora speso una parola di elogio e felicitazione verso il germanista e scrittore Claudio Magris, che proprio oggi ha ricevuto a Francoforte, nell'ambito della Fiera mondiale del libro, uno dei premi più importanti e prestigiosi della Repubblica Federale Tedesca, il premio per la pace dei librai tedeschi.
In questi giorni il professor Magris è stato coccolato e vezzeggiato in terra tedesca tra interviste, conferenze, ricevimenti, cerimonie solenni, incontri ai massimi livelli.
Da noi nemmeno una voce, una riga di notizia, un commento. Come se nulla fosse successo.
Ma non è forse un italiano che onore il nome del nostro Paese nel mondo?
A pensarci bene nulla però è davvero successo agli occhi di certuni. Perchè Magris è un intellettuale, che nel sistema di non-pensiero degli apparati di potere è sinonimo di pedanteria fumosa e obsoleta. Per di più Magris è un intellettuale sobrio che dice quel che pensa, e spesso pensa il contrario di ciò che dice la presunta destra al governo. Magris non è pop, non è glamour e non è allineato. Quindi chi è poi mai parlarne, e per congratularsi con lui?
Meglio continuare con gli scoop su veline, attricette (magari sul tappeto rosso con pezzi doc di Hollywood), toppless e bikini. E se proprio si vuole parlare del meglio del made in Italy, meglio parlare del trionfo della bellezza estetica (moda, modelle e dintorni, fino alle ministre). Riempie gli occhi, e svuota la mente. Conviene.
Costanza Alpina

lunedì 12 ottobre 2009

Pesi e misure

Un'osservazione sorge spontanea.
Oggi è giunta la notizia che una ragazza di 23 anni della provincia di Ancona è stata ferita dal padre, tentando di ucciderla, perchè non condivideva il fatto che la figlia uscisse con un albanese.
Torna alla mente il caso raccapricciante e triste di Sanaa, la ragazza marocchina di Pordenone uccisa un mese fa dal padre perchè avversava la relazione della giovane con un italiano di religione cristiana.
Solo che quella volta ne hanno parlato tutti, questa volta sembra non sia successo niente, un caso come un altro.
Forse la sproporzione delle reazioni si deve al fatto che l'una è andata "solo" in ospedale, mentre l'altra è finita direttamente al cimitero?
Oppure perchè l'episodio di Sanaa permetteva di montare un caso politico e lanciare una crociata contro l'immigrazione, mentre l'altro è solo un caso di degrado italiano?
Egregio Ministro, una dichiarazione?
Costanza Alpina

domenica 11 ottobre 2009

Obama e il Nobel

Io sono rimasta di stucco.
Il presidente USA in carica da meno di un anno ha ricevuto il Nobel per la pace.
Premetto che ho molta simpatia e ammirazione per Barack Obama, e per sua moglie pure. Sono probabilmente la famiglia più bella della politica mondiale. Le sue parole sanno essere semplici e incisive, e spesso anche giuste. Il suo modo di fare politica è improntato a pragmatismo e misura, e non conosce le cinghie dell'ideologia. La sua elezione è già di per sè una conquista di civiltà e con essa ha portato al potere in America una nuova volontà di dialogo e uno slancio di fiducia. La semplicità dei modi e il suo sorriso sono poi l'anticamera di una determinazione ben calcolata.
E però. Il premio Nobel è un'altra cosa.
Di fatto Obama non ha ancora portato a risoluzione niente. Dopo nove mesi d'altronde era difficile.
So che a molti non piacerà, ma secondo me la scelta dei giurati di Oslo è sbagliata. E sbagliata se non nel merito, almeno nei tempi. C'era tempo per dare un premio a Obama che fosse meritato, supportato dai risultati e non solo dai buoni propositi. Senza contare che un presidente in carica ancora per almeno tre anni non ha bisogno della visibilità che un simile riconoscimento dà, al contrario ci sono persone e istituzioni nel mondo impegnate da anni su vari fronti che si scontrano con carenze di mezzi e difficoltà a farsi ascoltare.
Una volta presa la decisione, mi chiedo se il presedente non avrebbe fatto meglio a rifiutarlo. Certo, rifiutare i premi non è mai bello, ma a volte si può capire. Si poteva capire se avesse detto che non si riteneva pronto. L'impatto sarebbe stato fortissimo, ma si sarebbe data a tutti, detrattori e sostenitori, un'ulteriore lezione di modestia e forza morale. Perchè a volte ci va più coraggio a dire di no che ad adeguarsi. Adeguarsi anche a un Nobel.
Invece così, questo premio così ambito e prestigioso, rischia o di legargli le mani come politico o di costringerlo a contraddirlo e invalidarlo nel titolo. Nell'un caso come nell'altro sarebbe un insuccesso.
Buona fortuna Mr. Obama. Prima ne aveva bisogno, ora ancora di più.
Costanza Alpina

venerdì 9 ottobre 2009

Solidarietà tra donne

Chi l'avrebbe mai detto.
In questi giorni così concitati e avvilenti per la storia della Repubblica una notizia positiva viene , ma pensa un po', proprio da Mara Carfagna.
A riprova di non avercela con lei (ma solo con quello che lei rappresenta, e senza saperlo, oppure sapendolo ma andandone fiera) apprezziamo che ieri, dopo ben 18 mesi dal suo insediamento a Ministro, ha accettato di incontrare i rappresentanti delle associazioni gay, lesbiche e transessuali. E non solo, ma la ministra ha anche annunciato proposte concrete e di buon senso a tutela dell'identità di genere. Se poi andranno in porto, è tutto da vedere. Ma l'intenzione è già qualcosa di positivo.
Lo shoc di trovarsi di fronte a queste persone, che una volta ebbe a definire "costituzionalmente sterili" (!), deve essere stato tale da averle fatto inavvertitamente perdere la coscienza del suo ruolo di responsabile delle Pari Opportunità. Sicuramente solo per questo allora ha dimenticato di esprimere la propria indignazione e porgere la propria doverosa solidarietà alla collega di sesso e professione, Rosy Bindi, per le parole sgradevoli e ingiuriose rivolte in diretta TV dal premier Berlusconi alla vicepresidente in carica della Camera. ("La Bindi è più bella che intelligente").
Costanza Alpina

giovedì 8 ottobre 2009

Il potere o la grazia?

Ironia delle parole.
La consulta aveva appena bocciato il lodo Alfano che Berlusconi già doveva presenziare all'apertura della mostra dirimpetto alla sua residenza romana, cioè a Palazzo Venezia, alla presenza di alti prelati: "Il potere e la grazia".
Mai tema poteva essere più beffardo per coronare una giornata tesa come quella di ieri. Mai occasione più ispiratrice per inveire contro il capo dello Stato, accusandolo di parzialità e tradimento alle sue spalle.
E tutto perchè Berlusconi non è stato graziato dai tutori della Costituzione, bensì richiamato ai suoi diritti-doveri di cittadino imputato. Come dire, Berlusconi non solo non ha ricevuto la grazia costituzionale, ma ha anche perso quel poco di contegno aggraziato che si dovrebbe almeno pretendere da chi si vanta di essere il più grande statista della storia repubblicana.
Gli rimane pur sempre il potere. Anzi, solo il potere. Il potere di governare, e lo faccia. Il potere di mistificare.
Quello di chi vuol far credere che la decisione sia stata solo politica. E che sbraita a destra e manca quanto è scandaloso che l'uomo voluto dal popolo sia perseguitato, braccato e ostacolato nel fare il bene dell'Italia da un manipolo di giudici accecati dall'odio e dall'ideologia. Non uno che abbia non dico il potere, ma almeno la grazia dell'intelligenza, e si alzi a dire che scandalo è piuttosto essere governati da chi è chiamato a rispondere di imputazioni gravi come la corruzione e trucchi fiscali, ed è stato in passato assolto, è vero, ma per prescrizione, dopo aver modificato i termini di legge...al fine di autograziarsi.
Il potere e la grazia. Ogni giorno sembra andare perso il potere della decenza. A quando la grazia?
Costanza Alpina

mercoledì 7 ottobre 2009

Barabba

In queste ore la Consulta, il più alto organo giuridico dello Stato italiano, sta decidendo sul destino politico e giudiziario di Silvio Berlusconi.
Nelle stesse ora un Ministro della Repubblica, capo di uno dei partiti di governo (probabilmente il più influente), minaccia di "trascinare la piazza" e si richiama alla "volontà del popolo", nel caso in cui il Lodo Alfano venisse bocciato.
L'appello al popolo viene fatto valere come reazione e giusto contrappeso al verdetto della Corte, tutrice del diritto e garante della conformità delle leggi ai dettami della Costituzione, sulla quale si regge (o dovrebbe) l'intero impianto di uno Stato e a cui ogni cittadino onesto, a maggior ragione i suoi rappresentanti, dovrebbe quindi guardare con deferenza. E invece quei principi vengono visti come ingombranti, polverosi, addirittura ingiusti, se si pronunciano contro la volontà del Premier, equiparata in automatico a quella del popolo.
Uno Stato che rinnega i suoi principi fondanti per bocca dei suoi uomini non è solo più uno Stato malato: è uno Stato fasullo, decrepito, marcio.
E anche senza memoria, perchè dimentica troppo spesso che già tanti anni fa, tra Barabba e Gesù, il popolo scelse a gran voce Barabba.

venerdì 2 ottobre 2009

Faccende in Tv, Faccende di TV

Si racconta che, in attesa di sapere cosa sarebbe successo nella puntata di AnnoZero di Santoro, che prevedeva la presenza (poi confermata ed esperita) della escort barese Patrizia D'Addarrio, il premier Berlusconi è stato tutto il giorno in casa a Palazzo Grazioli, tra tanti contatti telefonici e incontri non istituzionali. Tutti bene o male legati alla questione tv. Ad esempio con quel Belpietro chiamato a interloquire proprio ad AnnoZero con la D'Addario. O con il direttore del servizo pubblico. O gli addetti a vario titolo al settore comunicazione. Per poi spofondare sul divano a guardare la puntata, con accanto l'immancabile Ghedini.
Tanto era la tensione e l'interesse che il premier ha declinato un invito dell'ambasciatore tedesco, che si appresta a festeggiare la festa della Repubblica Federale.
Non mi sbilancio sulla questione delle escort a Palazzo o sulla moralità di Berlusconi. Ma da cittadina, mi limito a constatare, come dire?... un disequilibrio. Penso che ieri il nostro Premier non abbia reso un bel servizio al suo, al nostro Paese, che dice di servire con abnegazione, declinando un invito con un alto uomo di Stato della Germania, che dovrebbe essere uno dei nostri fondamentali partners europei -- e quindi da curare con attenzione, tanto più a pochi giorni dalle nuove elezioni -- per doversi occupare, immaginiamo con irritazione e malanimo, di cosa viene detto di lui in televisione e da chi e come e perchè.
Anche queste sono le conseguenze distorte del conflitto di interessi, o anche solo del suo sospetto. E questi particolari, prima ancora che i giudizi morali, dovrebbero far riflettere sull'opportunità di avere un presidente del Consiglio così ... affaccendato in faccende che non sono quelle del bene nazionale.
Costanza Alpina

venerdì 25 settembre 2009

Paradosso Carfagna

Quando l'ho letto pensavo fosse una bufala. Poi le notizie si sono moltiplicate, e ho dovuto constatare che era vero.
A ruota dopo l'atto di querela di Berlusconi contro i quotidiani, anche la sua fedelissima Mara Carfagna cita in giudizio il medesimo quotidiano, Repubblica, per aver riportato frasi e notizie sul suo conto. Notizie non solo recenti, ma anche risalenti a eventi passati da un anno. Caspita, ce n'è voluto di tempo per decidersi. Che abbia aiutato il precedente di Berlusconi? Perchè dopo che l'ha fatto il suo capo anche lei si sente in dovere e in diritto di? L'atto della ex-soubrette sa di livore accumulato, imputridito, a cui ora si dà sfogo perchè ci si sente forti. Forti solo perchè si è la protetta del forte di turno.
Se poi l'atto in sè lascia perplessi, le motivazioni date dall'avvocato, che interpreta, ovvio, l'opinione della ministra, sono quantomeno assurde. Dunque, il sopraddetto quotidiano sarebbe reo di aver dato notizie (notizie con linguaggio colorito che alludevano ad attività, diciamo, intime, intercorse tra la non ancora ministra e il suo padre politico e davano a intendere la disponibilità di lei a "concedersi") le quali avrebbero leso "la reputazione e la dignità di un personaggio politico con incarico istituzionale", avrebbe recato "danno" alla stima, al "carisma", alla sua credibilità pubblica e avrebbe avuto effetto negativo "sulla capacità di proselitismo" del ministro. Poichè la Carfagna avrebbe registrato un calo di gradimento nei sondaggi e avrebbe dovuto rinunciare ad alcune interviste e interventi pubblici per non dare eco alle voci. Come se il problema non fosse se i fatti in questione sono veri o meno, e i motivi per cui si fa una carriera stellare in meno di tre anni, e le perplessità che questo suscita. Il problema per la ministra è solo che non si può parlare male di chi occupa ruoli istituzionali per rispetto al ruolo. Ne deduciamo che se fosse per lei l'impunità andrebbe a tutti gli addetti ministeriali, così da tutelare la rispettabilità delle istituzioni. A quel punto, messo il bavaglio alle critiche e ai dubbi, quelle istituzioni possono essere occupate da personaggi dalla credibilità tutta da dimostrare. Che QUESTO fatto, non il parlarne o meno, rechi danno all'Italia e alla dignità degli italiani, chissenefrega. La soubrette a quel punto è ministro, e ci tiene alla parità.
In più il clima di "insulto popolare" generato da quelle notizie avrebbe arrecato un danno fisico alla bella Mara: insonnia, emicranie e perdita di peso. Poverina. Il magnate televisivo forse non le aveva detto che il ricoprire incarichi pubblici non prevede solo gli onori del potere e le riverenze dei sottoposti, ma anche la responsabilità di rendere conto pubblicamente di ciò che si è e di cosa si è fatto.
Dulcis in fundo, la motivazione più paradossale. In virtù dei danni biologici, morali e politici, la Carfagna pretende per sè quel "diritto all'oblio di cui ciascun soggetto pubblico gode". Ora, il diritto all'oblio può avere un senso nel caso dei cittadini che, riconosciuti colpevoli e dopo aver scontato la pena, possono rivendicare che non si parli più pubblicamente delle loro passate magagne. Proprio perchè la pena è stata scontata e il debito con la società è stato saldato. Ma nel caso della Carfagna, dov'è la pena? Quale conto è stato pagato, se non quello che la vede perennemente debitrice a colui al quale deve tutto, la sua posizione attuale e il suo potere? Certo, ci si potrebbe chiedere, dov'è il reato? Peccato che si è fatto di tutto anche solo per poter approfondire il caso e appurare i fatti. Anzi, con questa azione legale la Carfagna vuole vietare anche solo che se ne parli. Come se il fatto di essere ministro la ponesse al di sopra dei sospetti e la scagionasse de facto da ogni responsabilità vera o presunta. Come se la sua autorità priva di autorevolezza fosse motivo sufficiente per bandire il diritto di cronaca.
Non pretendiamo che una ex calendarista sappia che uno dei principi di uno Stato liberale e democratico degno di rispetto prevede la trasparenza dell'operato dei suoi governanti e la facoltà di controllo da parte dei governati (di cui la stampa è uno degli organi basilari), proprio in virtù del ruolo pubblico e di responsabilità dei primi. Non nutriamo la speranza che la miss comprenda che il bavaglio alla stampa da lei auspicato può evitare la diffusione di parole scritte, non dei sospetti. Ci aspetteremmo però che avesse almeno la scaltrezza, che certo non la manca, per evitare di ricoprirsi sua sponte di pena e di ridicolo. E che avesse il buon senso di capire che non è proprio il caso di prendersi così tanto sul serio. E' poi solo l'attuale favorita di Silvio Berlusconi, e Ministro per meriti non suoi.
Su, Mara: pensi davvero che questo basti per guadagnarti il riconoscimento cui il tuo ego tanto aspira?
Costanza Alpina

lunedì 21 settembre 2009

Ego e insulti

Ma cosa ci sta succedendo?
Un Ministro della Repubblica, addetto a migliorare il sistema amministrativo pubblico, perde sempre iù frequentemente le staffe e si lascia andare a improperi, giudizi raffazzonati, battute di cattivo gusto, e non se ne pente. Anzi, viene applaudito.
Il Presidente del Consiglio si arrabbia ogni volta che viene criticato, pesta i piedi perchè poverino, lui è la vittima e lancia querele a destra e a manca.
Un regista riceve una domanda da una giornalista e, per quanto stupidotta la domanda potesse essere (perchè un film sponsorizzato dalla Medusa di Mister B?), invece di rispondere pacatamente, come si conviene quando si ricopre un ruolo pubblico, (era pure sempre una conferenza stampa, e le domande non si possono mica scegliere...) si arrabbia anche lui, alza la voce e comincia a sproloquiare.
In un programma televisivo di artisti emergenti un giudice di gara sente che il suo gruppo di beniamini viene penalizzato e allora che fa?, anche lei si inalbera e rovescia nel microfono una sequele di volgarità, e giù applausi e solidarietà dal pubblico in studio.
Ma insomma, Italia, cosa ti succede? Nessuno che permette che il suo Ego venga criticato, nessuno che conceda spazi al dubbio, lasciamo poi stare l'umiltà, nessuno che accetti un confronto serio, tutto è reato di lesa maestà e la reazione più immediata è l'insulto.
Siamo prede di una sorta di complesso da principini. Ci crediamo sempre tanto furbi, e siamo così intenti a ripeterci quanto siamo bravi noi e quanto gli altri non capiscono niente che ormai oltre alla testa stiamo perdendo anche la faccia.
Costanza Alpina

sabato 19 settembre 2009

Razzismo

Davvero nel corteo contro il razzismo che si è tenuto oggi pomeriggio a Milano spiccava uno striscione con la scritta "Meno sei", riferita ai sei parà italiani uccisi in Afghanistan?
Davvero la stupidità umana è tale che non si è capaci di manifestare per una causa giusta senza dover perpetrare altre giustizie, fosse anche solo con le parole e il pensiero?
Come se la vita di un immigrato in Italia valesse di più di quella degli italiani che muoiono all'estero nello svolgimento delle proprie funzioni, quali che siano e a prescindere dalle ragioni di quella missione.
Come se nella morte ci fossero differenze di colore, pelle, patria, dignità, e non fosse semplicemente e solo morte. Un vuoto, una violenza. Un'ingiustizia.
Non è razzismo anche questo?
Un pensiero è questa sera per le vittime del razzismo in Italia. E un omaggio commosso ai caduti italiani di Kabul.
Costanza Alpina

mercoledì 16 settembre 2009

Dissimulazione e vittimismo

Questa poi!
Mara Carfagna sostiene di essere stata "discriminata perchè giovane e bella". (E infatti è Ministro, alla faccia della discriminazione...!).
Il suo padre-padrone e protettore politico Silvio Berlusconi sostiene e ribadisce di essere stato il miglior capo di governo d'Italia nell'ultimo secolo e mezzo. E a chi gli fa notare i pericoli di una distorsione nell'informazione, vista la sua posizione di premier e imprenditore televisivo, risponde che sono frottole e che al contrario lui è il più bersagliato di tutti e da tutti. Il bello è che lo sostiene in una trasmissione confezionata su misura per lui, con conduttore compiacente e a cui è stata fatta scomparire, come per magia, la concorrenza ("Porta a Porta" del 15.9.09).
Dissimulazione e vittimismo: eccoli gli ingredienti della nostra politica, impastata di malafede, incancrenita dai conflitti di interesse e avvelenata da un sistema televisivo che coltiva l'osceno e l'idiozia.
Sì, è vero, in Italia c'è libertà di espressione: si è liberi di dire tutto ciò che fa comodo al potente di turno o risponda alla logica del potere.
Costanza Alpina

domenica 13 settembre 2009

Calderoli, si vergogni!

Credo che l'ironia possa essere un'arma tagliente e fruttuosa contro la stupidità e l'ignoranza.
Ma in certi momenti non basta. In certi momenti ci vuole la rabbia.
Ed è con rabbia che leggo e condanno le (ennesime) parole incivili di Calderoli, pronunciate oggi, a quanto si apprende dai giornali, al ritrovo dei popoli padani (ma che roba è?) a Venezia. Ritorna in carica contro gli immigrati, ma invece di farlo con argomentazioni e ragionamenti si affida alla battuta e, quel che è peggio, all'offesa.
Si oppone al voto agli immigrati, dice, per evitare di ritrovarsi "come Presidente del Consiglio uno un po' abbronzato".
L'allusione a Obama, sulla base di un'altra battuta precedente e sfortunata, è evidente.
Ed è indecente.
Si vergogni, uomo in camicia verde! L'averla fatta Ministro della semplificazione, non le dà il diritto di liquidare questioni serie e complesse, che hanno risvolti sui diritti e l'umanità delle persone, con un semplicismo cialtrone e volgare.
Costanza Alpina

mercoledì 9 settembre 2009

Coincidenze

Ma pensa che caso.
Oggi a Roma si apre la Conferenza Internazione contro la violenza sulle donne. Iniziativa in sè meritevole.
Proprio oggi però vanno sui giornali i verbali delle confessioni del pugliese Tarantini che racconta i giri di donne e denaro allestiti intorno al premier Berlusconi.
Evitiamo di soffermarci sui particolari. Basta il succo della sgradevole vicenda, e il succo è una dichiarazione dell'intraprendente manager in cui precisa che «il ricorso alle prostitute ed alla cocaina si in­serisce in un mio progetto te­so a realizzare una rete di con­nivenze nel settore della Pub­blica amministrazione perché ho pensato in questi anni che le ragazze e la cocaina fossero una chiave di accesso per il successo nella società».
Come si dice, l'occasione rende l'uomo ladro, e tali pensieri si formano quando si intuisce che le condizioni sono propizie e gli interlocutori propensi ad ascoltare.
Ma guarda, colui intorno a cui ruotava tutto questo commercio, e che quindi, complice anche (parola di Tarantini) "il suo interesse per il genere femminile", deve aver fornito l'occasione (quantomeno mentale,) è lo stesso che sta a capo di un governo il quale dice di voler fare della difesa della dignità e dei diritti delle donne una priorità. E le donne convinte e convincenti con cui semina i suoi buoni propositi certo non gli mancano.
Costanza Alpina


martedì 8 settembre 2009

Certezze

Si è appena concluso il caso Boffo, e nessuno ha capito niente.
Noemi Letizia ha appena rilasciato un'intervista agli inglesi, e nessuno ancora sa quali sono i suoi veri rapporti con Berlusconi.
Patrizia D'Addario sfila a Venezia, e nessuno sa più niente dell'inchiesta sulle escort a Palazzo Grazioli.
Berlusconi fa causa a giornali e giornalisti, ma nessuno sa ancora la verità sul caso (mentre i risvolti tecnico-sessuali saranno al centro della causa in tribunale).
Fini apre sul voto agli immigrati, la Carfagna lo vincola alla realizzazione di una integrazione reale, Berlusconi rifiuta indignato identificando gli immigrati con i clandestini e vedendo nella mossa un disegno malefico con cui la sinistra sogna di conquistare la preminenza elettorale. Insomma, nessuno sa come andrà a finire.
Infine le voci sulla crisi si rincorrono: la crisi è passata, la crisi c'è stata ma è finita, la crisi sembra non ci sia stata, la crisi non è ancora finita e comunque il peggio deve ancora arrivare. Ma quale crisi?
Insomma, in questa giornata settembrina sembrano poche le certezze.
Che Mike Bongiorno è morto (riposi in pace).
Che George Clooney sta davvero con Elisabetta Canalis (amen).
Che le prossime leggi sulle questioni etiche e biopolitiche saranno sempre più restrittive e "filovaticane". Perchè i rapporti con la Chiesa vanno tenuti buoni a ogni costo. Soprattutto ora.(Eterno riposo alla laicità liberale).
Costanza Alpina

venerdì 28 agosto 2009

Debolezza

Debole è quel Presidente del Consiglio che si vede costretto a denunciare un giornale per l'impossibilità di rispondere serenamente e pubblicamente alle domande che quello gli pone (e con lui milioni di italiani).
Come non voler capire che la diffamazione non è nelle domande, ma nell’atto di volerle lasciare senza risposta, dopo aver solennemente promesso di farlo?
Costanza Alpina

giovedì 27 agosto 2009

Toc toc, PD?

Ma qualcuno ha fatto sapere al PD che le vacanze di Ferragosto sono finite?
Della sua festa nessuno parla (se non per le defezioni degli avversari).
Nelle polemiche non si fa sentire.
Proposte neanche per sbaglio.
Ci stiamo rassegnando ad avere "un'opposizione-ombra"?
Costanza Alpina

martedì 25 agosto 2009

Miracoli salernitani

Prima Mara Carfagna invitata e applaudita dai ciellini di Rimini.
Ora Noemi Letizia incoronata “miglior attrice del futuro” a Valva.
Evidentemente il Salernitano è la zona d’Italia con la maggiore propensione per i miracoli.
Potenza della fede e della devozione femminile.
Costanza Alpina

lunedì 24 agosto 2009

Rimini CL 09

Rimini. Annuale Meeting di Comunione e Liberazione. Affollattissimo.
Primo ospite politico: la ministra Carfagna.
Prima accolta con circospezione poi applaudita a più riprese.
Quando si dice onorata, come cattolica impegnata in politica, ad aprire il Metting; quando cita Giussani e Benedetto XVI; quando dice di condividere le preoccupazioni dei vescovi sull'immigrazione e difende il diritto della Chiesa a far sentire la sua voce. E così via.
Chissà perchè non è stata invitata la Gelmini, da sempre vicina agli ambienti di CL, ma al suo posto una ex soubrette disinibita. Forse perchè fa più scena, e anche la Chiesa nei tempi della visione di massa ha bisogno di richiamare pubblico e sguardi.
Ma, ci chiediamo, è la Carfagna che è particolarmente brava a scegliere cosa dire e cosa tacere o è il popolo di CL particolarmente indulgente e ben disposto all'applauso verso chiunque dica ciò che lui vuole sentirsi dire?
Costanza Alpina

sabato 22 agosto 2009

Battute

Al PD avevano specificato con una battuta che era una festa e non un festino. Quindi l'invito a Silvio Berlusconi sarebbe stato inopportuno.
Il presidente non ha gradito e ha lanciato messaggi neanche troppo in codice. Risultato? I suoi ministri che già avevano accettato l'invito alla festa nazionale del PD a Genova (Frattini, Matteoli, Carfagna, Meloni) si sono detti indignati e hanno annullato la partecipazione.
A parte il fatto che emerge quanto sia unilaterale la simpatia del Premier, il quale evidentemente apprezza la spiritosaggine solo quando è lui a scherzare. Ma poi viene da chiedersi: il forfait dei fedelissimi è dovuto a una reale irritazione (politicamente stumentalizzata s'intende) o semplicemente all'insperata opportunità, colta al volo, di prolungare di due giorni le vacanze?
Costanza Alpina

venerdì 21 agosto 2009

Estate 2009

Vacanze sulle coste italiane.
Leggo di tatuaggi sul corpo già martoriato (e orripilante) di Fabrizio Corona.
La solita Belen che mostra le gambe e tutti accorrono. L'hanno anche fatta madrina della festa di compleanno della famosa Capannina di Forte dei Marmi. Torme di bagnanti osannano le icone dell'irrazional-popolare di cattivo gusto. Gli intellettuali (da Montale a Primo Levi) e le icone dell'eleganza (dai Kennedy agli Agnelli) use nei decenni passati a frequentare quelle spiagge si rivolteranno nella tomba. Noi ci rivoltiamo nella carta straccia.
Più a Sud, nel solito Porto Cervo, si sovrappongono soubrette, Ministre in bikini, ex soubrette nostalgiche di notorietà, veline in coppia e aspiranti tali, il Presidente del Consiglio e la candida Noemi. Leggo di ole di saluto e canti di benvenuto, scatti e sguardi invidiosi, occhiaie per la troppa movida e occhialoni troppo griffati, gavettoni allo champagne tra lo sgignazzo trasversale, battute pubbliche maliziose e risate generali di pasciuto compiacimento. Intanto sparse qua e là, tra isole e litorali vari, si pizzicano calciatori, presentatrici, politici, modelle e celebrities di calibro vario. Tutti insieme appassionatamente sulle pagine dei giornali e sulle lingue degli spettatori incalliti.
A giudicare dalle contese pre-elettorali e dalle battute provenienti da certi rappresentanti popolari si direbbe che a essere in vacanza non sono solo i vip e i loro fans ma anche l'intelligenza su scala istituzionale.
Che caldo, che afa. Che piccolo Paese l'Italia.
Costanza Alpina

martedì 28 luglio 2009

PR e GF

Si dice che i capi di Stato e i governi di molti Paesi dell'ex blocco socialista, e la Russia in prima fila, si affidino sempre più spesso a società di pr per gestire la comunicazione con la stampa estera.
Anche da noi il problema esiste ed è sentito. La soluzione però è un'altra. Più diretta.
Il nostro Premier infatti assolda alla politica coloro che il mondo della comunicazione lo conosco al meglio perchè l'hanno sperimentato -- è il caso di dirlo -- sulla loro pelle: ossia i protagonisti, non importa di che calibro, della televisione. Coloro, di preferenza di genere femminile, che nella comunicazione hanno impegnato per anni tutte se stesse, curve e aspetto fisico incluso.
Visto che la bellezza non conosce barriere grammaticali, si evitano anche gli errori di traduzione. Geniale no?
Spegniamo dunque il cervello, ai problemi ci penserà... il Grande Fratello!
Costanza Alpina

sabato 25 luglio 2009

Il non-bello della Carfagna

Cari amici,
vi segnalo un articolo accattivante sulla nostra beniamina Mara Carfagna, comparso qualche giorno fa sul sito www.il politico.it a firma di Luca Lena: si intitola Il bello della Carfagna.
Qui sotto riporto il mio primo commento all'articolo, mentre il resto della discussione la potete leggere direttamente al sito indicato.

21 luglio 2009

Gentile direttore,
ho letto con interesse il suo commento. Ben modulato e non scontato. Tuttavia non è tutto così bello come sembra. Certo bella Mara Carfagna lo è, occupa con maestria il ruolo che le è stato assegnato (come una vera modella della politica) e in più certi suoi provvedimenti sono anche lodevoli. Tuttavia non è solo una questione di pregiudizi, “fisime e tabù anacronistici”, come Lei scrive. Per quanto apprezzabile possa essere il lavoro della Carfagna, rimane la stranezza della sua scelta: scelta arbitraria e ingiustificata, senza merito e competenze, solo per volontà e intuito del potente di turno (in tal caso Berlusconi che l’ha scoperta e voluta). Per quanto tenace possa essere la volontà della Ministra, rimane clamoroso ciò che lei rappresenta: un sistema di potere che premia l’immagine e l’aspetto esteriore, una politica che fa leva sugli istinti più superficiali, una mentalità che rende il corpo della donna funzionale al potere. Questo è “il caso Mara Carfagna”. E non è una bella conquista. Benché si voglia fare finta di niente e si giustifichi tutto in nome dell’impegno e della dedizione, un episodio come quello di una soubrette che diventa Ministro con un colpo di bacchetta magica ferisce alcuni dei principi fondamentali di una democrazia matura e responsabile (selezione trasparente della classe dirigente, merito, non arbitrarietà del potere, valore delle istituzioni, esemplarità, etc…). Benchè la Carfagna sia solo una pedina di un gioco più grande, in lei si consuma lo spregio della cultura politica e si mette in atto un colpo ulteriore al senso di giustizia.
Costanza Alpina

venerdì 24 luglio 2009

L'ira della Prestigiacomo

L'Italia si è svegliata questa mattina con l'ira della Prestigiacomo.
La bella siciliana si dice allibita e amareggiata perchè si è sentita esautorata delle sue competenze di Ministro dell'Ambiente da alcuni suoi colleghi, i quali hanno tramato alle sue spalle e in sua assenza per prenderle di mano la questione del nucleare.
Mancanza di fiducia? sgambetto politico? interessi?
Forse di tutto un po'. Ma ci spiace per lei che si dimostra disattenta. Era chiaro che sarebbe andata a finire così.
Dal primo giorno. Da quel giorno in cui, appena insediato il nuovo governo, il gran capo Silvio si sbottonò in complimenti affettuosi rivolti alle sue Ministre, tutte giovani, tutte carine. E soprattutto sotto tutela.
Nessuno si ricorda come le chiamò?
Le chiamò "bambine": da "svezzare" e "proteggere".
Soprattutto da educare, indirizzare, amministrare e se necessario mettere da parte mediante commissari scelti ad hoc.
Finchè c'è da fare le inaugurazioni e i discorsi le bimbe vanno bene, e fanno anche fare bella figura.
Ma quando si va sui giochi duri, allora i maschi tornano all'attacco e la Realpolitik si vede costretta a sacrificare l'estetica.
Evidentemente però la tutela non dispiace alla bionda siracusana. Perchè è vero che si dice arrabbiata, indignata e via apostrofando. Ma per risolvere il problema non vede che una soluzione: rivolgersi al tutore, l'unico in grado di superare i dispetti dei rivali capricciosi, l'unico capace di guidare la vociante scolaresca.
E dopotutto lo diceva già Nietzsche: "Chi sa comandare trova sempre coloro che devono obbedire".
Costanza Alpina

giovedì 23 luglio 2009

Uomo vero

Non ci eravamo proprio accorti di essere così fortunati.
Silvio Berlusconi è uomo vero. Virile, inventivo e con tanto testosterone. Mica si vorrà sprecare tanto ben di dio? Gli italiani dovrebbero rallegrarsi e andarne fieri.
Parola di comunista.
E' questa infatti la notizia mattutina della Komsomolskaja Pravda, il giornale dei giovani comunisti sovietici, uno dei quotidiani più diffusi della Russia e discendente dalla più famosa Pravda, il celebre gazzettino del partito comunista sovietico.
Che dire? Che forse i comunisti non mangiano i bambini ma certamente questa volta hanno fatto passare la fame a noi.
Costanza Alpina

mercoledì 22 luglio 2009

Sondaggi

Gran fermento sui giornali per gli ultimi sondaggi sugli indici di gradimento al Premier e al suo governo.
Da Repubblica un tono di euforia perchè il consenso a Berlusconi cala sotto il 50%, mentre fino a ottobre scorso superava il 60%. E allora già iniziano le ipotesi dell'inarrestabile declino. Come se quel dato non fosse ancora un'enormità rispetto all'"anomalia", diciamo così, del personaggio. Come se con Berlusconi si potesse ragionare in termini di politica "normale".
Il pur acuto Scalfari alcune settimane fa si è lasciato prendere la mano dalle belle speranze. E visto lo spettacolo da "suburra di Stato" considerava anche solo possibile che Berlusconi prendesse in considerazione l'ipotesi di dimettersi (ma quando mai!), delineava scenari già post berlusconiani facendo ipotesi su governi aternativi e tratteggiava il quadretto di un Premier solo, tradito da tutti e presto accantonato.
E' possibile che anche all'interno del suo partito molti stiano cominciando in segreto a fare i conti con l'eventualità del dopo Berlusconi ma in modo assai prudente. Perchè sanno bene che l'uomo in questione è un lottatore, oltre che molto potente, e ha spesso il colpo di genio di ribaltare anche la peggiore delle situazioni a suo vantaggio.
Sarebbe bene che la sinistra, o comunque tutti coloro che in Berlusconi non sono disposti a vedere l'uomo della Provvidenza, imparassero presto a fare i conti con l'oste che dirige la locanda Italia, invece che parlarsi tra loro e coltivare la loro buona coscienza con il proferire belle parole e giusti principi, peccato però nel Paese sbagliato.
Costanza Alpina

martedì 21 luglio 2009

Che spettacolo

Che beffa.
La politica-spettacolo cui la nuova destra italiana ci ha abituato -- quella politica che utilizza i principi della comunicazione televisiva e i suoi criteri estetici, che si rapporta all'elettorato come se fosse il pubblico di un reality e che ricicla a suo favore le soubrette del cabaret mediatico --, ebbene questa politica è la prima a tagliare i fondi per lo spettacolo nazionale fatto di arte, cinema e teatro. Per questo gli artisti sono scesi in piazza a Roma, per protestare. E chi hanno trovato dall'altra parte della barricata, a manifestare loro solidarietà e comprensione e al contempo a spiegare loro le ragioni dei tagli? Beh, i loro ex colleghi, quella nutrita schiera di attori, attrici e presunti tali che ora siedono in Parlamento ed evidentemente hanno poca voce in capitolo nel difendere gli interessi della loro (ex)categoria. Qualche nome: Luca Barbareschi, Gabriella Carlucci, e poi una new entry di cui si ama parlare poco. Forse perchè ha recitato anche con Tinto Bras: Fiorella Ceccacci Rubino.
Che spettacolo.
Costanza Alpina

sabato 18 luglio 2009

Statisti

Obama si rivolge agli afro-amoericani e li invita ad avere grandi aspirazioni, a non cercare scuse, a porre la disciplina e l'educazione alla base della loro vita e dei loro successi
Noi abbiamo un Premier che si rivolge alle sue elettrici invitandole a cercare di sposare un milionario oppure a fare la velina. Che poi c'è un posto assicurato in Parlamento.
Serve altro?
Costanza Alpina

venerdì 17 luglio 2009

RISTAMPA!

Cari amici,
a dispetto della scaramanzia annuncio proprio oggi venerdì 17 una notizia bella e inaspettata.
Il mio pamphlet "Niente di personale contro Mara Carfagna" andrà in ristampa!!!
Chi lavrebbe mai detto eh?
Eppure è successo.
Un grazie di cuore all'editore Discanti, ai miei lettori, e a chi fin dall'inizio a creduto con me in questo progetto.
Costanza Alpina

mercoledì 15 luglio 2009

Un anno di MC

Mara Carfagna celebra se stessa e il suo "fare" da Ministro in un libretto patinato stile Armani.
Titolo: "Mara Carfagna. Un anno di governo".
Nessuna novità.
Solo l'ulteriore manifestazione di ciò che Mara Carfagna di fatto è:
una brillante e riuscita operazione di marketing politico.
Costanza Alpina

martedì 14 luglio 2009

Comico PD

Beppe Grillo annuncia di volersi candidare alla segreteria del PD.
Un colpo da maestro.
Perchè mette a nudo le debolezze, le contraddizioni volentieri negate, le lacune del partito-non partito.
Spiace dover riconoscere, per di più in tempi di strapotere berlusconiano, che il PD fa sempre più ridere, anche senza nuovi comici.
Costanza Alpina

giovedì 9 luglio 2009

La First-Soubrette

L'Italia non ha evidentemente una First Lady. In compenso non le mancano le soubrette di bella presenza e buona volontà.
Lo dimostra il fatto che a fare gli onori di casa alle consorti dei potenti della terra in visita in terra italiana in occasione del G8 c'era... chi c'era? Ma chi volete mai che ci fosse. Naturalmente lei, la soubrette della politica italiana, la valletta diventata Ministro, Maria Rosaria Carfagna. In castigato vestito nero e perle bianche, taglio corto, sorriso impostato. Guidava la selezionatissima scolaresca (e continua a farlo in Abruzzo in queste ore, secondo il programma ufficiale) con autorità e compostezza, cercando di entrare in confidenza con l'ammiratissima Mrs. Obama. La quale è donna di altra statura e altro peso (intellettuale, s'intende) e non si lascia troppo impressionare dai convenevoli e dagli artifizi.
Si è speculato un po' sul perchè sia stata scelta proprio la Carfagna (insieme, va detto, all'amica Mariastella Gelmini) a fare da guida. Non è forse solo una questione di sorriso, forme e portamento che dà al mondo l'adeguata (siamo sicuri??) immagine della "bellezza" italiana ma è anche dovuto alla fedeltà indefessa e al limite dello sfacciato dimostrato in questi mesi dalla ministra verso il suo Premier, a differenza di altre colleghe più discrete. Cosa volete mai? Per quanto questa volta (e almeno fino a queste ore) Silvio Berlusconi si astenga dal fare gaffes, l'Italia rimane pur sempre un gran circo.
Costanza Alpina


martedì 7 luglio 2009

Frattini a Monaco?

Quando l'ho visto arrivare ho pensato è lui. Poi mi è venuto in mente che non era possibile che con il G8 alle Porte il ministro Frattini avesse il tempo di dedicarsi a una serata a Monaco di Baviera in una libreria a parlare di Mara Carfagna e il governo berlusconiano.
E infatti non era lui, anche se poco ci mancava.
Il dibattito è stato tra i più vivaci di quelli sperimentati, partecipato e ricco di spunti, di vero coinvolgimento.
Grazie a Elisabetta della Itallibri per l'ospitalità, grazie a Claudio Cumani per le parole di introduzione e di moderazione, grazie agli intervenuti e soprattutto alle tante donne e ai loro bei sorrisi.
Grazie ai tedeschi che nonostante tutto hanno a cuore l'Italia e soffrono per le sue disavventure.
E grazie naturalmene anche al sorridente signore che assomigliava a Frattini, per aver apprezzato la serata e aver acquistato il libro con dedica.
Costanza Alpina

domenica 5 luglio 2009

Monaco

Un nuovo appuntamento è in vista.
Domani lunedì 6 luglio presenterò il mio libro "Niente di personale contro Mara Carfagna" anche in terra tedesca: a Monaco di Baviera, nella libreria Itallibri di Nordenstrasse 19, alle ore 19.30.
Introdurrà e modererà la serata Claudio Cumani.
Vi farò sapere. Per il momento buona domenica.
Costanza Alpina

venerdì 3 luglio 2009

Corna dimissionarie

Il Ministro di un importante Dicastero di un Paese Europeo, incalzato da un avversario in Parlamento, si spazientisce e simula le corna di un toro inferocito. Poi si alza e si dimette. Dimissioni subito accettate dal suo Primo Ministro il quale giustifica la scelta con il fatto che il gesto simulato reca offesa alla dignità del Parlamento.
Dove è successo il fatto? A dire il vero non è importante. Possiamo solo essere sicuri che non è successo in Italia. Perchè nel Bel Paese davanti a certi gesti o comportamenti in sede ufficiale si ride o si recrimina retoricamente o si fa finta di niente, e intanto ci si mette comodi ad attendere il prossimo sketch, la prossima scenetta, la barzelletta successiva. Come al Drive-in.
Costanza Alpina

lunedì 29 giugno 2009

La Beatrice di Trieste

Non sarà facile dimenticare Trieste e le sorprese che ci ha procurato.
C'era di tutto in città: il G8, la pioggia, la sfortuna.
La presentazione del libro su Mara Carfagna era prevista al Caffè San Marco alle 18. Peccato che nessuno, neanche il libraio, avesse fatto niente per pubblicizzarla: non una locandina, un annuncio, un invito. Naturale dunque che nessuno sapesse e nessuno ci fosse.
La serata sembrava già finita. Quando sulla via è comparsa la nostra Beatrice: bionda, sorridente, luminosa e simpatica. "Conosco un posto sul molo", ha detto "un benzinaio riadattato a locale dove fanno musica, cocktail, presentazioni, incontri. Proviamo?" Beh, proviamo.
Un cancello aperto sul porto, la pioggia che lasciava il posto al rosso del tramonto, cuscini rossi e viola, giovani seduti ai tavolini per l'aperitivo di fine settimana, e un microfono.
Un primo attimo di sconcerto quando Francesco ha introdotto l'argomento fuori programma, poi è prevalsa la curiosità, dopo i primi cinque minuti è subentrato l'interesse. Che è durato fino alla fine, e si è protratto nel dibattito.
Alla fine sembrava che la serata e l'ambiente fossero predestinati ad accogliere "Niente di personale contro Mara Carfagna". E nuovamente un libro si è trasformato in un'occasione di scambio, di riflessione, di dialogo.
E' andata così, ed è andata benissimo.
Grazie dunque a Beatrice che ci ha indicato la via per salire dall'Inferno al Paradiso triestino. Grazie di cuore a Lorenzo, che ci ha accolto ed ospitati. Grazie ai ragazzi che si sono appassionati al libro (in particolare grazie a Carlo, Francesco e a Giuseppe). Grazie a Francesco e a Paola per la compagnia e il supporto, e grazie infine ad Alessandro, che per pochi attimi ha provato l'ebrezza di essere un simpatico "valletto".
Costanza Alpina





mercoledì 24 giugno 2009

32 a 0

Ha ragione Luca Ricolfi nel suo articolo apparso su La Stampa stamattina.
Nelle ultime elezioni il PD ha ceduto alla destra 32 (dico 32) amministrazioni -- tra province e capoluoghi -- sparse in tutta Italia senza guadagnarne nemmeno una, e il suo segretario afferma seraficamene che "è iniziato il declino della destra".
Così facendo non solo si travisa la realtà ma si sottrae ai cittadini anche la speranza di un cambiamento autentico, di una ripresa. Si defraudano gli italiani dell'idea di un'Italia alternativa a quella berlusconiana.
Se la sinistra italiana continuerà a non voler imparare l'arte di contare (le sconfitte) e l'arte di vedere (i fatti, i problemi, le esigenze) continuerà a perdere. Fino a scomparire. Forse allora dichiarerà missione compiuta?
Costanza Alpina

martedì 23 giugno 2009

Trieste

Giuro che è una coincidenza.
Tra due giorni si terrà a Trieste il G8 dei Ministri degli esteri.
Tra due giorni a Trieste ci sarò anche io.
Naturalmente non come Ministro nè come portaborse. Semplicemente per parlare del mio libro. Lo farò al Caffè San Marco in Via Battisti 18, ore 18.
Accanto a me ci sarà come moderatore Francesco Magris, triestino doc.
Quasi quasi è un peccato che il G8 di giovedì non sia quello delle Pari Opportunità...
Costanza Alpina

lunedì 22 giugno 2009

A Piermario

Piermario è l'autore di uno di quei luoghi che, appena li conosci, diventano un'abitudine.
Una libreria di legno chiaro e riflessi rossi animata da un libraio vero, uno di quelli che sa dare i consigli e i libri non solo li vende, ma prima ancora li legge. Una rarità ormai.
Gli abbiamo fatto visita venerdì scorso, a Latina, in Via Armellini.
Nel giardinetto del cortile interno ho presentato il mio pamphlet su Mara Carfagna.
E' stato piacevole, come una chiacchierata tra amici, ricca e ampia, e anche divertente.
Grazie di cuore dunque all'ospitalità e all'accoglienza di Piemario e Maria, e grazie agli ascoltatori per l'attenzione dimostrata.
Grazie anche a Roberto per il consiglio di portare un po' d'aria alpina nelle piane dell'agropontino.
Costanza Alpina

mercoledì 17 giugno 2009

Latina

Cari amici,
sono quasi in partenza. Per il Lazio.
Venerdì 19 giugno infatti presenterò il mio pamphlet "Niente di personale contro Mara Carfagna" a Latina nella libreria di Piermario & Co, Via Armellini 26. L'appuntamento è per le ore 18.30.
Sarà la prima occasione per parlare del fenomeno Mara Carfagna esteso ormai alle sue numerose eredi, le Carfagnette.
Vi farò sapere.
Costanza Alpina

lunedì 15 giugno 2009

Giustizia fai-da-te

Non vorremo fare la figura dei soliti intellettualoidi anacronisti e troppo amanti dei dettagli. Eppure non riusciamo a fare a meno di rammentare che un pensatore tutto sommato trascurabile, che ha solo fornito qualche opera di importanza capitale per la comprensione dei fenomeni sociali e che rappresenta un punto di riferimento irrinunciabile per la cultura moderna, insomma un tale Max Weber (ma nell'Italia delle veline chi se lo fila?), ha sintetizzato secoli di processi politici in una frase: "Lo Stato è quell'ente che detiene il monopolio dell'esercizio della forza".
Ebbene, noi apriamo i giornali e cosa leggiamo? Che è stata istituita la Guardia Nazionale dell'MSI, che va ad aggiungersi alle ronde padane in camicia verde e a cui rispondono le Brigate Ebraiche. che si propongono di controllare che le prime non commettano a loro volta reati. E allora non possiamo fare a meno di pensare che viviamo in uno Stato alla frutta, che ha perso non solo la decenza ma anche la percezione della dissoluzione dei suoi principi fondanti.
Max Weber si rivolterà nella tomba, noi non possiamo nemmeno cambiare canale.
Costanza Alpina

sabato 13 giugno 2009

Gheddafi e le donne

Ma qualcuno ha capito a cosa è servito l'incontro di Gheddafi con le donne italiane? E che motivo avevano queste di essere così entusiaste e festose?
Confesso, io non ho capito.
Una cosa però mi è sembrata eloquente.
Accolto dalla padrona di casa Mara Carfagna, Gheddafi ha denunciato che nel mondo islamico le donne sono trattate come pezzi del mobilio.
Da noi, nella cattolica, occidentale e televisizzata Italia, alle donne va un po' meglio: sono fatte ascendere alla dignità di soprammobili.
Costanza Alpina

martedì 2 giugno 2009

Il divertimento del 2 giugno

Silvio Berlusconi, primo Ministro italiano, al centro di un turbinio di voci contrastanti e insinuazioni imbarazzanti, arriva con 15 minuti di ritardo alla parata più ufficiale dell'anno e si mette in posa davanti ai fotografi e alla forze armate.
Un largo sorriso a labbra chiuse, due fessure al posto degli occhi, capelli visibilmente tinti e una pelle che tradisce l'età e la stanchezza del tanto lavoro, delle seccature, delle poche ore di sonno. La mano alzata e tesa, non si sa se per ripararsi dal sole o simulare il saluto militare.
Ecco, nel contrasto tra quella smorfia di autosicurezza, furberia e giocosa infantilità, e quel saluto irrigidito e austero, è riassunta l'Italia di oggi. Un'Italia che diventa decrepita nelle sue forze e nella sue idee ma si illude di mantenersi giovane mediante i lifting e gli scintillii dei casting, un'Italia che inscena la serietà e poi ti frega, un'Italia che guarda divertita sfilare i cadaveri della sua dignità.
E in effetti all'insegna del divertimento sembra essere stata la giornata del nostro premier. Non tanto alla parata quanto dopo, davanti ai cancelli di casa, accolto dai flash e dai sorrisi di tanti cittadini festanti e sorridenti che chiedono una foto, una stretta di mano, una battuta, e lui sul predellino dell'auto, in mezzo alla folla, sfodera il suo miglior sorriso e mette in scena la favola che più gli piace: quella del re amato che ama mescolarsi tra la sua gente.
A quel punto i cadaveri sembriamo noi che non riusciamo a divertirci.
Costanza Alpina

lunedì 1 giugno 2009

Privacy

Che strano sentire invocare il diritto alla privacy da chi ha costruito la sua vita pubblica, e relativo successo politico, nella commistione tra i due ambiti, ha fatto campagne aprendo le porte delle ville di casa, è (ed ha) abituato a scambiare i palazzi del potere per dependance personali e al contrario le ville private come residenze istituzionali.
Che strano non voler vedere che il diritto alla privacy è legittimo, ma assume contorni, contenuti e modalità diversi a seconda che si parli di un semplice privato cittadino tra milioni o il rappresentante ufficiale di un Paese e sua prima guida politica.
E infine, che strano, scorretto e volgare sentire rivendicare il diritto alla privacy, in toni anche piuttosto secchi e alterati ("sono tutti affari suoi"), da quelli stessi che solo qualche mese fa, a proposito del caso Englaro, si sono messi in quattro per sostituire una sentenza definitiva della magistratura con i propri convincimenti religiosi e hanno fatto di tutto per imporre la propria coscienza (reputata più retta e morale) alla volontà disperata di un padre sofferente.
Come se certe frequentazioni di un Primo Ministro o le sue feste in villa fossero più sacrosantamente private del momento intimo ed estremo con cui si conclude una vita umana.
Costanza Alpina

venerdì 29 maggio 2009

Risposta alla Carfagna

Oggi 29 maggio 2009 Mara Carfagna pubblica una lettera sul "Corriere" a difesa di Berlusconi e già che c'è anche del proprio operato. La autorizzerebbe, a suo dire, il fatto di essere stata sottoposta allo stesso linciaggio mediatico che ora colpisce il Premier.
L'intervento è così privo di logica seria che lascia imbarazzati e allibiti. Non saprei da dove cominciare. Ci sarebbe da scrivere un altro pamphlet solo per ribattere punto per punto alle affermazioni e alle domande retoriche della ministra. Mi limito a rilevare alcuni punti:

1) l'intervento di MC è gratuito, nessuno l'ha chiesto nè sollecitato. Perchè dunque ci tiene a ergersi a così solerte difesa di Berlusconi? Forse perchè è una dei tanti, e tante, che sente che la sua posizione di potere traballa appena dovesse traballare Berlusconi? Nel suo caso soprattutto fa bene ad avvertire il pericolo.

2) La ministra denuncia (ma perchè aspetta solo adesso?) il livello di immoralità, impreparazione e indecenza della classe politica e soprattutto parlamentare. A parte il fatto che proseguire gli errori del passato non discolpa dagli sbagli del presente e non esime dalla scelta doverosa di potere cambiare rotta; ma soprattutto la ministra dimentica che proprio la sua parte politica pullula -- oltre che di persone dello spettacolo -- anche di persone che con la giustizia hanno (ancora in corso) non pochi problemi. Cominciamo a far pulizia da lì?

3) La ministra fa confusione. Non è che a un delinquentello (come bolla il fidanzato della Noemi) si dà più credito che a un ministro. E' che a sollevare quanto meno perplessità (queste almeno ci sono concesse?) su certi atteggiamenti di Berlusconi sono non una ma varie testimonianze, episodi ripetuti, licenziosità e battute francamente risparmiabili, ma soprattutto voci, voci plurime, voci contrastanti, insinuazioni che ancora non sono state spazzate via. E il fatto proprio che ancora non siano state spazzate via con un gesto pulito e convincente contribuisce ad alimentarle. Un uomo intelligente e esperto di comunicazione come Berlusconi non dovrebbe far difficoltà a capirlo. E allora perchè non dissipa le voci una volta per tutte? Siamo nella più ben disposta delle attese.

4) La ministra dice che per giudicare un uomo (donna) politico conta solo l'operato. "Il resto, scrive, sono affari suoi, almeno in un Paese normale". Qui la nostra paladina dimostra due cose: a) totale incultura nel campo della teoria politica, dove si distingue tra persona e istituzione, personalità e ruolo, una distinzione che supera di gran lunga quella cui lei si appella tra pubblico e privato (due sfere, queste ultime, che comunque Berlusconi ha contribuito a mescolare, e adesso il tutto sembra ritorcersi contro di lui) ; b) una percezione distorta di ciò che è "un Paese normale". A cosa pensa? Forse all'America, rinnovato esempio di libertà e liberalità, dove la vita degli uomini pubblici viene passata a raggi X e dove si salta per molto meno (ad esempio per i contributi non pagati alla colf)?

5) La ministra invita gli pseudo-intellettuali a smettere di fare i criticoni snob e scendere dalle "cattedre di cartapesta" per sporcarsi le mani con i prolemi reali e dare una mano. Traspare dalla sue parole quel solito disprezzo per la cultura che ormai è diventato un segno distintivo di gran parte della nuova destra, e dilagante anche in società. Ma soprattutto ci viene da rispondere: gli intellettuali, o pseudo tali, sarebbero anche lieti e disposti a scendere in campo, se solo il campo non fosse già troppo affollato da attricette e veline sculettanti che sgomitano per un posto in prima fila.

6) E infine. Non se la prenda troppo la Carfagna se dopo tutto il suo gran lavoro non si sente amata, apprezzata, rispettata come vorrebbe. In ogni campo, ma soprattutto in politica, c'è una parte di autorevolezza che non dipende solo dal fare ma anche dall'essere. E l'essere si vede nella sua globalità, nei modi con cui si lega il prima al dopo, dai toni che si scelgono, da ciò che sfugge al controllo meticoloso e impostato con cui si costruisce la propria immagine e si decide di mostrarsi agli altri, e che proprio perchè sfugge lascia intravedere ciò che nemmeno i consiglieri più indottrinati e l'ufficio stampa più fidato possono oscurare.
Costanza Alpina

mercoledì 27 maggio 2009

ma se... allora...

Ma se va tutto così bene, se tutto quanto sta succedendo è una triviale montatura, se gli italiani rimangono compatti intorno al loro leader, se le europee saranno una valanga di succeso... allora perchè ieri sera a Ballarò Maurizio Belpietro e Sandro Bondi erano così vistosamente alterati di fronte ai loro interlocutori che chiedevano spiegazioni e ponevano quelle solite domande a cui nessuno sembra voler dare una risposta?
Costanza Alpina

lunedì 25 maggio 2009

Unione Femminile Nazionale Milano

Ci sono di nuovo. In realtà non me ne sono mai andata. Solo ho dovuto affrontare lavori, parole, viaggi, impegni, e anche l'influenza.
La cosa che mi più mi ha fatto venire la febbre tuttavia è l'affastellarsi di cattivi esempi e cattive morali che da settimane sta occupando ogni angolo d'Italia.
Ci sono momenti in cui mancano anche le parole. E allora, invece di chiacchierare, meglio starsene zitti in un rifugio alpino a osservare. Poi piano piano ritornano le forze, e con esse le parole. E viene naturale pensare che a forza di stare zitti c'è il rischio di non riuscire più ad articolare la differenza tra il bene e il male.
La parola l'ho ripresa per le donne, sulle donne. E per tutti coloro che ancora alle donne vogliono credere.
Ringrazio l'Unione Femminile Nazionale di Milano per la possibilità che mi ha dato di parlare anche dal loro sito, e un grazie particolare alla signora Eleonora per l'attenzione e la cortesia.
Per il momento vi rimando al loro sito (www.unionefemminile.it) dove è stato pubblicato proprio oggi un mio articolo.
Come si intitola? "Le Carfagnette".
Vedete voi...
Costanza Alpina

mercoledì 29 aprile 2009

Sentimentalismo

La vecchiaia rende sentimentali, si sa. E la nostra televisione è tremendamente vecchia. Lifting e bisturi non bastano. Al fenomeno non è immune nemmeno un bisturato veterano della televisione e del potere come Bruno Vespa.
La puntata di ieri sera del suo "Porta a Porta" dedicata alla visita del Papa in Abruzzo era imbarazzante: tutto un sussurro devoto, una commozione forzata, una rincorsa al buonismo più patetico. Ben poco sentimentale (e infatti molto giovane) e glaciale nella sua perennemente risentita compostezza, un illustre esponente del governo snocciolava dati e cifre sui progetti di ricostruzione, confortava illustrando la tempestività d'intervento del governo, persuadeva che è già stato pensato a tutto e che la ripresa sarà velocissima. Un nuovo miracolo italiano. Elencando poi i motivi che rendono giusta e sensata la scelta di tenere il G8 a L'Aquila, adduceva la questione del risparmio (220 milioni di euro).
E poichè anche il suo interlocutore, oltre che il conduttore, era vecchio e preda del sentimentalismo di abruzzese colpito (con tutto il rispetto per la vecchiaia e per il senatore Marini), a nessuno è venuto in mente di far notare che un buon padre di famiglia -- come il ministro ha definito l'azione del suo governo -- non aspetta un terremoto per risparmiare. Pensa già prima a evitare le spese superflue, tanto più in tempi di crisi.
Ma forse ormai è diventato troppo aspettarsi dalla televisione un accenno di critica, un confronto tra voci dissonanti, una messa in discussione delle promesse del potere. E l'opposizione dorme i suoi sonni sentimentali o utopici. Il copione è stato rispettato, con benedizione papale inclusa. L'Italia non è davvero un Paese per giovani, a meno che non siano soubrette raccomandate.
Costanza

martedì 21 aprile 2009

Post-Roma

E' andata, anche questa volta.
Grazie quindi a Valentina che ha organizzato, a Roberto e a Chiara che hanno dato l'idea, ad Alessandro che ha condiviso il prima, il durante, il dopo.
Grazie di cuore ad Aldo e Doretta per il tempo dedicato e l'affetto mostratomi, a Marina per non essere voluta mancare, a Niklas e ad Alessandra per aver trovato il tempo, ad Alex per esserci stato, a Luca e Gustav per il saluto.
Grazie a Giancarlo, a Ingrid e il professore per il loro entusiasmo, a coloro che hanno voluto ascoltare silenti, e un "mi dispiace" per coloro che si sono annoiati.
Grazie a coloro che, pur lontani, mi sono voluti essere vicini.
Costanza

domenica 12 aprile 2009

Sorpresa di Pasqua

Il giorno di Pasqua è un buon giorno per annunciare una sorpresa.
E la sorpresa è che Costanza Alpina presenterà il suo pamphlet "Niente di personale contro Mara Carfagna. Brevi considerazioni su una soubrette diventata Ministro" anche a Roma!
Avverrà sabato 18 aprile, ore 21, nella libreria BIBLI di Trastevere - Via dei Fienaroli 28 (www.bibli.it).
Seguirà alle 21,30 un concerto al pianoforte con musiche di Schubert e Chopin del Maestro Luigi Cartia.
L'accostamento musica e politica può sembrare strano, ma in realtà lo è meno di quanto si possa credere. A certe condizioni però... Volete sapere quali? Allora vi aspetto a Roma! Ma già preannuncio che il motivo unificante non è il fatto che anche la nostra Ministra suona il pianoforte...
Buona festa a tutti.
Costanza

venerdì 10 aprile 2009

Appello ad Adriano

E' una pena vedere un ragazzo nel pieno della vita e del successo lasciare tutto per inseguire chissà quali traguardi, chissà quali aspettative, chissà quali strade.
ll brasiliano Adriano ha annunciato di voler lasciare il calcio perchè non lo rende più felice.
Certo, pensare che il solo calcio renda felice può sembrare a molti un po' limitante. Ma è anche vero che lo sport è una vocazione, un talento, un amore.
Abbandonare questo amore, coronato al massimo dei livelli, per noia e stanchezza fa comunque male. Soprattutto se si pensa che il mestiere di Adriano è uno dei più invidiati e pagati del mondo.
E allora lanciamo un appello.
Caro Adriano,
se ti senti viziato, annoiato, frustrato dalla vita, se vuoi ricominciare e riscoprirti, non nasconderti nelle favelas del Brasile. Rimani in Italia.
Ma non tra gli sballi di Milano.
Scendi un po' più in giù. Dove la terra trema, le case cadono, la gente piange.
Vai in Abruzzo, tra gli sfollati.
Metti a disposizione il tuo bel sorriso e la forza dei tuoi muscoli per distribuire pasti caldi, piantare le tende, sollevare le macerie, traspostare gli anziani. E magari, offri il tuo talento a quei ragazzini che hanno perso la casa, la scuola, la mamma, la spensieratezza. Fai una squadra di dilettanti, diventane allenatore, dividi con loro la tua passione e la tua bravura.
Saranno in tanti a esserne felici, ne siamo sicuri. E allora sì che potrai diventare davvero un Imperatore . Di molti cuori. Anche dei nostri.
Costanza

martedì 7 aprile 2009

Abruzzo, Italia in macerie

In questi giorni scorrono davanti ai nostri occhi immagini che siamo abituati ad attribuire a Paesi lontani e dimenticati: macerie, morti, feriti sanguinanti, sfollati, grida di disperazione. E invece tutto questo capita a casa nostra, nel mezzo della nostra bella Penisola, in Abruzzo.
La generosità del popolo italiano non si è fatta attendere, subito sono scattati gli aiuti e le offerte. I soccorsi sono celeri, i volontari tanti e instancabili. Dall'estero arriva la solidarietà. Anche il nostro governo si sta muovendo con prontezza e attenzione. E in particolare il nostro Primo Ministro, smesso il sorriso del simpaticone, è molto presente, solerte, vigile. E' già volato tre volte sulle terre martoriate dal terremoto, e se necessario, fa sapere, ci andrà ogni giorno. Informa e si informa, comunica, sosserva, spiega, incita, prospetta, abbraccia e rassicura. Bertolaso, delegato alle emergenze nazionali, ancora quasi non lo si è sentito. Al posto suo é il Silvio nazionale che dà conto dei morti, dei dispersi, dei soccorsi. Usa un "noi" che non lascia spazio a dubbi: "stiamo facendo tutto quanto umanamente possibile...", "stiamo scavando...", "stiamo costruendo le tendopoli...", "stiamo distribuendo...", "stiamo salvando...". Come se lui per primo, posata la cravatta a pois, fosse lì con pala e funi a cercare i superstiti e portare la salvezza.
Naturalmente, in senso simbolico è anche un po' così, visto il suo ruolo di comando e responsabilità, ed è anche il suo dovere. Certo il fare, lo sappiamo, non lo spaventa. E poi, da buon italiano, anche lui manifesta le doti migliori nel momento del bisogno, dell'emergenza. Gli italiani gli sapranno essere grati. E poi, adesso che ci pensiamo, la campagna elettorale è già iniziata, e lui sarà il capolista trascinatore di voti e di entusiasmi. In fondo alle macerie di questa Italia sconquassata ora anche dal terremoto, eventi di questo tipo (come insegna anche il precedente di Schröder in Germania in seguito all'allagamento dell'Elba nel 2002), se ben calibrati possono avere conseguenze politiche tutt'altro che dannose.
Costanza

domenica 5 aprile 2009

Mister B. al G20

Silvio Berlusconi dal G20, dove rappresenta l'Italia con aria da "gita scolatisca", non trattiene l'irritazione contro i mezzi di informazione che, a suo dire, diffondono notizie false sul suo conto, manipolano le immagini e diffamano la sua perona e il suo operato.
Un buon pretesto per diffondere di nuovo la teoria del complotto a sue spese. Ci limitiamo a far notare che se non fosse stato il Cavaliere in persona ad abituare in tutti questi anni a gaffe, scenette e siparietti imbarazzanti, ci sarebbe molta meno facilità a fare della facile ironia sui suoi comportamenti.
E comunque: guardando la scena della telefonata davanti alla Merkel, io mi sono semplicemente vergognata. Possibile che un capo di Stato non avesse un assistente da mandare per annunciare che sarebbe arrivato in ritardo? E se la telefonata in mondovisione è stata volutamente ostentata per mostrare quanto conta la mediazione del nostro capo del governo sulla scena internazionale, beh, allora il nostro premier ha poco da prendersela.
Ora però se l'è presa. E minaccia "misure dure". Come le indicazioni su quale tv guardare e quale no. Perchè, ha dichiarato in conferenza stampa, se lui lo dice, gli Italiani lo fanno.
Il peggio è che ha ragione.
Costanza

venerdì 3 aprile 2009

Sguardo al futuro

Intervenuta con enfasi al congresso di fondazione del partito del Popolo della Libertà sabato 28.03.09 il Ministro Mara Carfagna ha concluso il suo intervento con un richiamo ai giovani del partito, ai "noi che siamo già ai vertici", presentando il progetto della costruzione del partito del futuro come una sfida che li convoca da vicino e li chiama come protagonsiti. Da un po' di tempo poi le ultime interviste rilasciate dalla Ministra contengono sempre un riferimento al ruolo delle donne nella nuova formazione: donne al vertice, donne coordinatrice, donne che ancora mancano ma che verranno. E per ribadire che la necessità di avere più donne "nelle stanze dei bottoni" le sta davvero a cuore, ha scritto già una lettera agli attuali coordinatori, rigorosamente tutti maschi.
Ebbene, facciamo due più due: è vero che, come apertamente dichiara, la nostra Ministra non è al momento in cerca di occupazione, perchè il posto già ce l'ha. Ma non è che magari si sta occupando, molto alla larga certo ma con nemmeno troppa velata circospezione, di garantirsi oltre al presente ministeriale anche un futuro politico a più ampio raggio? Magari per quando non potrà più contare sull'appoggio incondizionato del suo demiurgico protettore?
Costanza

mercoledì 1 aprile 2009

Il degrado di Soria

Leggo sui quotidiani che in queste sere saranno trasmesse in esclusiva da Matrix e Studio Aperto i filmati che mostrano gli insulti e le umiliazioni inflitte dal caratteraccio e dall'arroganza di Giuliano Soria, patron del premio Grinzane, al suo giovane domestico, trattato e apostrofato come uno schiavo.
La vicenda è raccapricciante e giustamente bisogna parlarne.
Ma che motivo c'è di trasmettere al grande pubblico queste scene, questi quadretti di degrado umano?
Forse che la messa in onda può aiutare a capire a meglio, può riparare al male arrecato? O forse che non è l'ennesimo tentativo di lucrare sul dolore altrui e alimentare la curiosità morbosa del pubblico vouyerista?
Poi beninteso, il giovane ci avrà guadagnato a vendere i filmini e le televisioni sperano di guadagnarci ancora di più. E' tutta una questione di interessi, e almeno non la si spacci come diritto-dovere di cronaca. Chi vuole informarsi sulla vicenda può farlo benissimo leggendo le varie documentazini giornalistiche. A mio parere le immagini visive portano con sè una carica di violenza gratuita che rischia di innescare meccanismi di emulazione o di grottesco intrattenimento.
Il ristabilimento della giustizia può iniziare anche da qui, dall'eliminare ciò che è utile solo ad alimentare uno spettacolo insano ma non è necessario per la giusta causa.
Costanza

sabato 28 marzo 2009

Separazione dei ruoli

Dimenticavo. Nel tripudio di proclami e solenne promesse che ha visto nascere il nuovo partiro italiano di massa non sono mancati momenti ridicoli. Un esempio. Stava parlando, tra una tosse e l'altra, Stefani Craxi. Stava rivendicando il principio della distinzione dei ruoli come atto di chiarezza e lealtà verso gli italiani. E quindi la necessità che i politici facciano i politici, gli imprenditori facciano gli imprenditori, i comici facciano i comici, i magistrati facciano i magistrati e così via. E proprio in quel momento chi compare nella platea per poi andare ad accomodarsi nelle prime file? La bella e sorridente Mara Carfagna. La soubrette scelta per fare il Ministro delle donne.
Deve essere stata una distrazione del suo staff. Ma il peggio è che nessuno ha pensato che fosse capitata nel partito sbagliato!
Costanza

Un partito contro la cultura?

Con il grandioso congresso allestito a Roma nasce oggi il Partito del Popolo della Libertà, che fonda insieme Forza Italia e Alleanza Nazionale. Per tutto il giorno è stato un susseguirsi di discorsi, applausi, retorica, buoni propositi, entusiasmi, enunciamenti valoriali e programmatici. Dall'analisi delle varie orazioni si potrebbe evincere la tipologia dei temi che segnano questo battesimo partitico e da lì avviare un'indagine sull'antropologia politica che ne è alla base. Tra tutti a me ne è parso evidente uno: il disprezzo ostentato e gridato contro la cultura.
Dalla battagliera Giorgia Meloni al governatore Galan al sindaco Alemanno e molti altri: ricorrente è stato l'invito al buon senso, al pragmatismo, alla ragionevolezza del saper fare. Qualità da mettere in campo contro lo snobismo aristocratico della sinistra, contro l'indocilità di chi semina dubbi, contro l'elitarismo degli intellettuali, tutti accumunati a quella cultura "marxiana e gramsciana del Sessantotto" (è la Carfagna a parlare) che ha portato allo scollamento della politica dal popolo. Popolo che ora è tornato a riprendersi ciò che gli spetta e a dettare l'agenda politica.
Sarà compito degli storici accertare gli errori, le presunzioni, le omissioni degli intellettuali e della sinistra italiana. Ed è buona quella politica che guarda con concretezza ai bisogni dei cittadini. Ma questo tuonare contro la cultura, vista come arzigogolo fastidioso creato ad arte per confondere e annebbiare la saggezza del buon popolo, suscita tristezza, rabbia e doloroso sconforto. Perchè cultura è sì dubbio, problema disomogeneità, ma è anche e soprattutto pluralismo, memoria, coscienza, confronto, capacità di visione d'insieme.
Pericolosa è quella politica che vuole far credere che sia sufficiente che siano in pochi a pensare anche per gli altri. Una politica che voglia essere davvero popolare e non solo populista è quella capace anche di decisioni impopolari. E' quella che insegna al popolo ad apprezzare e amare la bellezza faticosa della cultura in tutte le sue espressioni (letterarie, artistiche, musicali, politiche, scientifiche), è quella che fa lo sforzo di elevare il popolo al livello della cultura senza defraudare quel patrimonio dei suoi alti contenuti. Altrimenti avremo solo una politica di interessi, di personalismi, di calcoli ed egoismi. Avremo solo una politica che facendo leva sulla diffidenza - di manzoniana memoria - contro il latinorum astruso dei dotti alleva bruti per farne servi.
Costanza

venerdì 27 marzo 2009

Donne e politica

Anche la Francia si appresta ad avere la sua Mara Carfagna.
Il presidente Sarkozy avrebbe messo gli occhi su una giornalista televisiva prosperosa e sorridente. Proviene dall'isola di Guadalupe e questo potrebbe bastare per affidarle il ministero delle Terre d'Oltremare, versione moderna e politically correct del ministero delle colonie. O almeno qualche missione in quell'ambito.
Rispetto alla nostra Mara, che sgambettava in tv fino a pochi anni fa, la riccioluta Christine Kelly è una professionista del piccolo schermo, dove fa la giornalista e la conduttrice dagli inizi degli anni Novanta.
Sarkozy afferma di essere stato colpito dalla sua conoscenza dei temi di attualità e dalla sua vicinanza con il mondo dei giovani. Ottime motivazioni per averla vicino a sè. E sicuramente il fatto che Christine si sia fatta più volte notare per la prova bikini al sole dei Caraibi non guasta.
Vista la crisi economica, il calo di consensi del governo e la perdita dell'icona glamour delle minoranze etniche, la contestatissima Rachida Dati, una new entry dal fisico ammaliante potrebbe portare un po' di solare buonumore.
Sono le regole della nuova politica spettacolo. L'amico Silvio dopotutto insegna. Cosa c'è di meglio che una bella donna per rifare il maquillage estetico alla politica presidenziale e dare un contentino edonistico a chi invoca per le minoranze rappresentanza, pari opportunità o almeno un posto sul palconscenico?
Costanza

giovedì 26 marzo 2009

Testamento biologico

Oggi il Senato ha legiferato sul testamento biologico.
Già le motivazioni date a questo provvedimento dimostrano la poca maturirà della nostra classe dirigente. Il Presidente Schifani saluta con soddisfazione l'intervento, perchè, comunque lo si consideri, mette una toppa a una carenza legislativa che in un Paese civile (o presunto tale) non era più sostenibile.
Divero il parere del vicecapo dei Senatori PdL, Quagliarello, che giustifica invece la legge come la risposta del Parlamento a una sfida sfrontata cui era stato sottoposto dalla magistratura (quella solita brutta bestia) e dalle lobby che sostengono la cultura della morte (leggi gli anticlericali comunisti). Controvoglia il Parlamento ha dovuto così prendersi la briga di rispondere e legiferare come Dio comanda, benchè la maggior parte degli esponenti di maggioranza concordi che su questi temi non si sarebbe dovuto (nè si debba) legiferare. Che è come dire: preferiamo l'anarchia.
Ma che strano. Schifani e Quagliarello non appartengono alla stessa parte politica? perchè due visioni così differenti? é solo una questione di ruoli istituzionali?
Se poi si entra nel merito della legge, si osserva che all'attuale maggioranza è riuscito il gioco di prestigio di far approvare una legge svuotata del suo senso. Una legge che concede all'individuo futuro malato-paziente il diritto di fare il proprio testamento biologico (in gergo sono le DAT, Dichiarazioni Anticipate di Trattamento). Salvo poi rendere quelle dichiarazioni "non vincolanti", e lasciando al medico e alle sue convinzioni personali ed etiche la facoltà di assencondarle o ignorarle.
Un modo diplomatico per dirci che le nostre volontà valgono finchè non vengono sospese da quelle di altri soggetti più forti.
Costanza

lunedì 23 marzo 2009

Rovesci e diritti

In Italia può succedere tutto e il contrario di tutto.
L'uomo che ha fondato la nuova destra italiana, il fine Fini, ora, da uomo delle istituzioni quale è diventato, deve difendersi dai suoi stessi uomini, che forse l'hanno già tradito per un nuovo progetto. Il quale nuovo progetto, denominato Popolo della libertà, è un nuovo partito liquido, personalistico e proteiforme dove si incontrano un solo potere, tante sensibilità e nessuna cultura, un supermarket delle opportunità che sembra un cabaret televisivo.
Un trans di Salerno si candida tra le fila della nuova destra italiana e si dichiara sostenitore della sua concittadina Mara Carfagna, la quale prima di essere un ministro conservatore e bacchettone posava seminuda per i calendari. La suddetta Mara Carfagna con la consueta candida sfacciataggine frena gli impeti carrieristici altrui e impartisce lezioni di meritocrazia alle sue colleghe-concorrenti di partito (leggi la rossa Brambilla).
Intanto c'è chi ricorre al casting per fare le liste (Bari, candidato PdL). Mentre la televisione di Stato è ancora in cerca di capi, presidenti, vigilanti e contenuti degni di una tv pubblica.
Dal canto suo la sinistra coltiva l'afasia e lo spaesamento esistenziale, tutta presa com'è nella contesa tra le sedie e le idee.
Due sole forze vanno dritte per la loro strada, dimostrandosi le vere potenze vincenti dell'Italia di oggi.
La televisione privata e il Vaticano.
Mediaset ha fatto nuovamente boom di guadagni. E il Papa predica l'astinenza sessuale nel continente nero. Naturalmente i ministri italiani non commentano. Perchè ciascuno fa il proprio mestiere, che diamine.
Costanza