mercoledì 29 aprile 2009

Sentimentalismo

La vecchiaia rende sentimentali, si sa. E la nostra televisione è tremendamente vecchia. Lifting e bisturi non bastano. Al fenomeno non è immune nemmeno un bisturato veterano della televisione e del potere come Bruno Vespa.
La puntata di ieri sera del suo "Porta a Porta" dedicata alla visita del Papa in Abruzzo era imbarazzante: tutto un sussurro devoto, una commozione forzata, una rincorsa al buonismo più patetico. Ben poco sentimentale (e infatti molto giovane) e glaciale nella sua perennemente risentita compostezza, un illustre esponente del governo snocciolava dati e cifre sui progetti di ricostruzione, confortava illustrando la tempestività d'intervento del governo, persuadeva che è già stato pensato a tutto e che la ripresa sarà velocissima. Un nuovo miracolo italiano. Elencando poi i motivi che rendono giusta e sensata la scelta di tenere il G8 a L'Aquila, adduceva la questione del risparmio (220 milioni di euro).
E poichè anche il suo interlocutore, oltre che il conduttore, era vecchio e preda del sentimentalismo di abruzzese colpito (con tutto il rispetto per la vecchiaia e per il senatore Marini), a nessuno è venuto in mente di far notare che un buon padre di famiglia -- come il ministro ha definito l'azione del suo governo -- non aspetta un terremoto per risparmiare. Pensa già prima a evitare le spese superflue, tanto più in tempi di crisi.
Ma forse ormai è diventato troppo aspettarsi dalla televisione un accenno di critica, un confronto tra voci dissonanti, una messa in discussione delle promesse del potere. E l'opposizione dorme i suoi sonni sentimentali o utopici. Il copione è stato rispettato, con benedizione papale inclusa. L'Italia non è davvero un Paese per giovani, a meno che non siano soubrette raccomandate.
Costanza

martedì 21 aprile 2009

Post-Roma

E' andata, anche questa volta.
Grazie quindi a Valentina che ha organizzato, a Roberto e a Chiara che hanno dato l'idea, ad Alessandro che ha condiviso il prima, il durante, il dopo.
Grazie di cuore ad Aldo e Doretta per il tempo dedicato e l'affetto mostratomi, a Marina per non essere voluta mancare, a Niklas e ad Alessandra per aver trovato il tempo, ad Alex per esserci stato, a Luca e Gustav per il saluto.
Grazie a Giancarlo, a Ingrid e il professore per il loro entusiasmo, a coloro che hanno voluto ascoltare silenti, e un "mi dispiace" per coloro che si sono annoiati.
Grazie a coloro che, pur lontani, mi sono voluti essere vicini.
Costanza

domenica 12 aprile 2009

Sorpresa di Pasqua

Il giorno di Pasqua è un buon giorno per annunciare una sorpresa.
E la sorpresa è che Costanza Alpina presenterà il suo pamphlet "Niente di personale contro Mara Carfagna. Brevi considerazioni su una soubrette diventata Ministro" anche a Roma!
Avverrà sabato 18 aprile, ore 21, nella libreria BIBLI di Trastevere - Via dei Fienaroli 28 (www.bibli.it).
Seguirà alle 21,30 un concerto al pianoforte con musiche di Schubert e Chopin del Maestro Luigi Cartia.
L'accostamento musica e politica può sembrare strano, ma in realtà lo è meno di quanto si possa credere. A certe condizioni però... Volete sapere quali? Allora vi aspetto a Roma! Ma già preannuncio che il motivo unificante non è il fatto che anche la nostra Ministra suona il pianoforte...
Buona festa a tutti.
Costanza

venerdì 10 aprile 2009

Appello ad Adriano

E' una pena vedere un ragazzo nel pieno della vita e del successo lasciare tutto per inseguire chissà quali traguardi, chissà quali aspettative, chissà quali strade.
ll brasiliano Adriano ha annunciato di voler lasciare il calcio perchè non lo rende più felice.
Certo, pensare che il solo calcio renda felice può sembrare a molti un po' limitante. Ma è anche vero che lo sport è una vocazione, un talento, un amore.
Abbandonare questo amore, coronato al massimo dei livelli, per noia e stanchezza fa comunque male. Soprattutto se si pensa che il mestiere di Adriano è uno dei più invidiati e pagati del mondo.
E allora lanciamo un appello.
Caro Adriano,
se ti senti viziato, annoiato, frustrato dalla vita, se vuoi ricominciare e riscoprirti, non nasconderti nelle favelas del Brasile. Rimani in Italia.
Ma non tra gli sballi di Milano.
Scendi un po' più in giù. Dove la terra trema, le case cadono, la gente piange.
Vai in Abruzzo, tra gli sfollati.
Metti a disposizione il tuo bel sorriso e la forza dei tuoi muscoli per distribuire pasti caldi, piantare le tende, sollevare le macerie, traspostare gli anziani. E magari, offri il tuo talento a quei ragazzini che hanno perso la casa, la scuola, la mamma, la spensieratezza. Fai una squadra di dilettanti, diventane allenatore, dividi con loro la tua passione e la tua bravura.
Saranno in tanti a esserne felici, ne siamo sicuri. E allora sì che potrai diventare davvero un Imperatore . Di molti cuori. Anche dei nostri.
Costanza

martedì 7 aprile 2009

Abruzzo, Italia in macerie

In questi giorni scorrono davanti ai nostri occhi immagini che siamo abituati ad attribuire a Paesi lontani e dimenticati: macerie, morti, feriti sanguinanti, sfollati, grida di disperazione. E invece tutto questo capita a casa nostra, nel mezzo della nostra bella Penisola, in Abruzzo.
La generosità del popolo italiano non si è fatta attendere, subito sono scattati gli aiuti e le offerte. I soccorsi sono celeri, i volontari tanti e instancabili. Dall'estero arriva la solidarietà. Anche il nostro governo si sta muovendo con prontezza e attenzione. E in particolare il nostro Primo Ministro, smesso il sorriso del simpaticone, è molto presente, solerte, vigile. E' già volato tre volte sulle terre martoriate dal terremoto, e se necessario, fa sapere, ci andrà ogni giorno. Informa e si informa, comunica, sosserva, spiega, incita, prospetta, abbraccia e rassicura. Bertolaso, delegato alle emergenze nazionali, ancora quasi non lo si è sentito. Al posto suo é il Silvio nazionale che dà conto dei morti, dei dispersi, dei soccorsi. Usa un "noi" che non lascia spazio a dubbi: "stiamo facendo tutto quanto umanamente possibile...", "stiamo scavando...", "stiamo costruendo le tendopoli...", "stiamo distribuendo...", "stiamo salvando...". Come se lui per primo, posata la cravatta a pois, fosse lì con pala e funi a cercare i superstiti e portare la salvezza.
Naturalmente, in senso simbolico è anche un po' così, visto il suo ruolo di comando e responsabilità, ed è anche il suo dovere. Certo il fare, lo sappiamo, non lo spaventa. E poi, da buon italiano, anche lui manifesta le doti migliori nel momento del bisogno, dell'emergenza. Gli italiani gli sapranno essere grati. E poi, adesso che ci pensiamo, la campagna elettorale è già iniziata, e lui sarà il capolista trascinatore di voti e di entusiasmi. In fondo alle macerie di questa Italia sconquassata ora anche dal terremoto, eventi di questo tipo (come insegna anche il precedente di Schröder in Germania in seguito all'allagamento dell'Elba nel 2002), se ben calibrati possono avere conseguenze politiche tutt'altro che dannose.
Costanza

domenica 5 aprile 2009

Mister B. al G20

Silvio Berlusconi dal G20, dove rappresenta l'Italia con aria da "gita scolatisca", non trattiene l'irritazione contro i mezzi di informazione che, a suo dire, diffondono notizie false sul suo conto, manipolano le immagini e diffamano la sua perona e il suo operato.
Un buon pretesto per diffondere di nuovo la teoria del complotto a sue spese. Ci limitiamo a far notare che se non fosse stato il Cavaliere in persona ad abituare in tutti questi anni a gaffe, scenette e siparietti imbarazzanti, ci sarebbe molta meno facilità a fare della facile ironia sui suoi comportamenti.
E comunque: guardando la scena della telefonata davanti alla Merkel, io mi sono semplicemente vergognata. Possibile che un capo di Stato non avesse un assistente da mandare per annunciare che sarebbe arrivato in ritardo? E se la telefonata in mondovisione è stata volutamente ostentata per mostrare quanto conta la mediazione del nostro capo del governo sulla scena internazionale, beh, allora il nostro premier ha poco da prendersela.
Ora però se l'è presa. E minaccia "misure dure". Come le indicazioni su quale tv guardare e quale no. Perchè, ha dichiarato in conferenza stampa, se lui lo dice, gli Italiani lo fanno.
Il peggio è che ha ragione.
Costanza

venerdì 3 aprile 2009

Sguardo al futuro

Intervenuta con enfasi al congresso di fondazione del partito del Popolo della Libertà sabato 28.03.09 il Ministro Mara Carfagna ha concluso il suo intervento con un richiamo ai giovani del partito, ai "noi che siamo già ai vertici", presentando il progetto della costruzione del partito del futuro come una sfida che li convoca da vicino e li chiama come protagonsiti. Da un po' di tempo poi le ultime interviste rilasciate dalla Ministra contengono sempre un riferimento al ruolo delle donne nella nuova formazione: donne al vertice, donne coordinatrice, donne che ancora mancano ma che verranno. E per ribadire che la necessità di avere più donne "nelle stanze dei bottoni" le sta davvero a cuore, ha scritto già una lettera agli attuali coordinatori, rigorosamente tutti maschi.
Ebbene, facciamo due più due: è vero che, come apertamente dichiara, la nostra Ministra non è al momento in cerca di occupazione, perchè il posto già ce l'ha. Ma non è che magari si sta occupando, molto alla larga certo ma con nemmeno troppa velata circospezione, di garantirsi oltre al presente ministeriale anche un futuro politico a più ampio raggio? Magari per quando non potrà più contare sull'appoggio incondizionato del suo demiurgico protettore?
Costanza

mercoledì 1 aprile 2009

Il degrado di Soria

Leggo sui quotidiani che in queste sere saranno trasmesse in esclusiva da Matrix e Studio Aperto i filmati che mostrano gli insulti e le umiliazioni inflitte dal caratteraccio e dall'arroganza di Giuliano Soria, patron del premio Grinzane, al suo giovane domestico, trattato e apostrofato come uno schiavo.
La vicenda è raccapricciante e giustamente bisogna parlarne.
Ma che motivo c'è di trasmettere al grande pubblico queste scene, questi quadretti di degrado umano?
Forse che la messa in onda può aiutare a capire a meglio, può riparare al male arrecato? O forse che non è l'ennesimo tentativo di lucrare sul dolore altrui e alimentare la curiosità morbosa del pubblico vouyerista?
Poi beninteso, il giovane ci avrà guadagnato a vendere i filmini e le televisioni sperano di guadagnarci ancora di più. E' tutta una questione di interessi, e almeno non la si spacci come diritto-dovere di cronaca. Chi vuole informarsi sulla vicenda può farlo benissimo leggendo le varie documentazini giornalistiche. A mio parere le immagini visive portano con sè una carica di violenza gratuita che rischia di innescare meccanismi di emulazione o di grottesco intrattenimento.
Il ristabilimento della giustizia può iniziare anche da qui, dall'eliminare ciò che è utile solo ad alimentare uno spettacolo insano ma non è necessario per la giusta causa.
Costanza