lunedì 30 novembre 2009

Ru486 (seconda parte)

Ci chiedevamo nei giorni scorsi se la Provvidenza sarebbe scesa in soccorso del ministro Sacconi che indagava sull'introducibilità anche in Italia della pillola abortiva.
Alla fine la Provvidenza non si è scomodata. Forse aveva di meglio da fare. Meglio così.
Probabilmente da quelle parti ricordano ancora la legge del rasoio di Guglielmo Ockham, filosofo e teologo scolastico, il quale ammoniva di non ricorrere a termini e strumenti superflui per risolvere questioni e questiti quando ne bastano di più semplici e in minor numero.
In questo caso effettivamente la Provvidenza non serviva, e nemmeno le invocazioni papali. Bastava il buon senso.
Alla fine la pillola potrà entrare in uso, sotto condizioni assai restrittive. 
Allora il buon senso ha vinto? Forse sì, anche se i modi e l'insistenza con cui la politica pretende di entrare nella sfera delle decisioni intime delle persone lasciano sconsolati e, come dire?, paiono davvero improvvidi.
Costanza Alpina

giovedì 26 novembre 2009

Ru486 (prima parte)

Il Senato ha bloccato la commercializzazione della pillola abortiva Ru486.
Il motivo è che il parere degli esperti della Agenzia nazionale del farmaco non basta, no! ci vuole l'approvazione del governo, composto, com'è noto, da illustri luminari della medicina e della scienza (Bondi, Carfagna e Giovanardi come esempi bastano e avanzano..).
E se infatti la pillola famigerata non fosse compatibile con la legge 194? Come si fa a essere sicuri se i tecnici hanno ammesso l'uso della pillola solo sotto strette condizioni -- più ristrettive che in altri Paesi dove è già in uso-- tra cui proprio quelle che prevedono il rispetto della legge che regola l'aborto? Meglio fare accertamenti ulteriori. Magari la Provvidenza scende in soccorso e ispira il cavillo che impedisce del tutto il ricorso alla pillola. Per la salvezza delle anime delle povere peccatrici e la salute di tutte le donne.
Costanza Alpina

domenica 22 novembre 2009

Non è tutto oro quel che luccica. Ma poi: luccica?

Quello che sarebbe potuto, o dovuto, diventare il prossimo portiere della Nazionale di calcio tedesca, una delle più forti al mondo, si è suicidato qualche settimana fa perchè depresso.
Una modella sudcoreana che a vent'anni aveva sfilato e posato per le più prestigiose case di moda si è impiccata nella sua casa di Parigi.
Due episodi drammatici in pochi giorni.
Forse il mondo dei sogni che a ogni angolo, dalla TV ai giornali, ci vogliono vendere, non è poi così luccicoso.
Sarebbe il caso di dirlo ai nostri bambini e adolescenti, e forse ancora prima ai loro genitori.
Costanza Alpina

giovedì 12 novembre 2009

Professionalità

In queste settimane ne sono successe di ogni in Italia. Ma era tutto talmente triste che il tacere ci è sembrato un regalo prima di tutto al rispetto di noi stessi.
Il riavvio alla parola me lo fornisce la ricorrenza del 9 novembre, in cui è stato festeggiato il ventennale della caduta del muro di Berlino e la fine della Guerra Fredda. La cancelliera tedesca Angela Merkel è stata impegnatissima in quel giorno, tra riti religiosi e civili, incontri tra potenti e manifestazioni, occasioni di festa e momenti di riflessione. Uno di questi è stato l'incontro con una comunità di scienziati e studiosi che ha deciso di celebrare l'evento con un convegno sui tanti "muri" che rimangono da abbattere e che la scienza e la tecnologia cercano di far cadere. Muri nella medicina, nella sanità, nella malnutrizione, nelle malattie, nella ricerca chimica e fisica, nell'inquinamento e così via. La Merkel è stata invitata non solo come capo di governo, non solo come ex cittadina della DDR, ma anche come ex scienziata: la caduta del Muro la sorprese che era una ricercatrice di fisica in un centro ricerche di Berlino, e da allora la sua vita cambiò.
Il suo discorso è stato sobrio e toccante, come lei sa essere. Il messaggio? Che gli scienziati e gli studiosi, con il loro rigore di pensiero, la loro disciplina, le loro conoscenze e il loro costante confronto con il nuovo, l'inesplorato e con nuovi modi di pensare devono essere modello e stimolo per i politici, cosicchè si posa creare una sinergia proficua per perpetuare e garantire lo sviluppo dell'Europa e dell'umanità.
Però. Mentre lei parlava ho pensato: la Germania ha come guida politica una studiosa.
L'Italia un guru della televisione.
Sarà anche per questo che l'Italia continua a tagliare i finanziamenti alla ricerca, mentre la Germania, da sempre prodiga di aiuti, negli ultimi tempi ha avviato una prodigiosa politica di investimenti, sovvenzioni e aiuti dell'ordine di milioni e milioni di euro?
Costanza Alpina