lunedì 22 febbraio 2010

Principe

Sembra non esserci tregua. Anche Sanremo lo dimostra. Gli italiani hanno bisogno di un principe. 
Si sentono lusingati dall'attenzione che dedica loro chi li prende in giro, rassicurati da chi li fa ridere e da chi rende la capacità di scherzare  -- scherzare anche con i simboli, con i cosiddetti valori -- il simbolo del suo personale successo. 
Il popolo italiano è un popolo repubblicano solo a parole. In realtà nel profondo nutre sentimenti autoritari che pervadono l'anarchismo edonista di cui va fiero (la proverbiale creatività italiana) e si condensano nel familismo che è il primo valore della Costituzione non scritta (l'Italia è un Paese fondato sulla famiglia).
Il popolo italiano è orfano di padri. Si consola con chi non si vergogna a elevare ad "altezze reali" il senso del ridicolo.
Costanza Alpina

venerdì 12 febbraio 2010

A scuola di sorprese

Rimaniamo convinti che Mara Carfagna sia il simbolo della nuova politica italiana: più che gradevole all'aspetto, a suo agio di fronte alle telecamere, impeccabile nello stile sartoriale, spigliata e semplice nella parlantina, devota al capo.
La politica italiana, tuttavia, scoppietta di sorprese. 
Era stata una sopresa Luxuria, transessuale dichiarato, quando era stata candidata al Parlamento.
Aveva suscitato scalpore e beceri entusiasmi quando, appena lasciato lo scranno parlamentare, aveva partecipato al reality più popolare d'Italia, vincendo addirittura la competizione di sopravvivenza. A conferma che la nuova regola della politica nostrana è la fluida interscambiabilità tra immagine televisiva e ruolo politico. 
La sorpresa si fa però doppia quando si viene a sapere che Luxuria sembra si stia incamminando su una insospettata via di Damasco: da un lato si fa ritrarre in visita ai santuari della Madonna, dall'altro esprime apprezzamento verso quelli che erano i suoi avversari a Montecitorio. Adesso dice addirittura di sperare nella "nuova destra liberale" che sta nascendo e si lancia in un pronostico che ha l'aria di un'offerta: se la Carfagna le chiedesse di collaborare, come tra l'altro è già successo, lo rifarebbe volentieri.
Intervistata ormai mesi fa alle Invasioni Barbariche la Carfagna dichiarò che un comunista sarebbe riuscito a convertirlo. La cronaca sembra darle ragione.
Prepariamoci dunque a sodalizi sorridenti tra la sinistra trasformista in nome del progresso e la destra popolar-edonista in nome dell'immagine.  
Visto? Lo dicevamo noi che la Carfagna fa scuola.
Costanza Alpina