sabato 28 marzo 2009

Separazione dei ruoli

Dimenticavo. Nel tripudio di proclami e solenne promesse che ha visto nascere il nuovo partiro italiano di massa non sono mancati momenti ridicoli. Un esempio. Stava parlando, tra una tosse e l'altra, Stefani Craxi. Stava rivendicando il principio della distinzione dei ruoli come atto di chiarezza e lealtà verso gli italiani. E quindi la necessità che i politici facciano i politici, gli imprenditori facciano gli imprenditori, i comici facciano i comici, i magistrati facciano i magistrati e così via. E proprio in quel momento chi compare nella platea per poi andare ad accomodarsi nelle prime file? La bella e sorridente Mara Carfagna. La soubrette scelta per fare il Ministro delle donne.
Deve essere stata una distrazione del suo staff. Ma il peggio è che nessuno ha pensato che fosse capitata nel partito sbagliato!
Costanza

Un partito contro la cultura?

Con il grandioso congresso allestito a Roma nasce oggi il Partito del Popolo della Libertà, che fonda insieme Forza Italia e Alleanza Nazionale. Per tutto il giorno è stato un susseguirsi di discorsi, applausi, retorica, buoni propositi, entusiasmi, enunciamenti valoriali e programmatici. Dall'analisi delle varie orazioni si potrebbe evincere la tipologia dei temi che segnano questo battesimo partitico e da lì avviare un'indagine sull'antropologia politica che ne è alla base. Tra tutti a me ne è parso evidente uno: il disprezzo ostentato e gridato contro la cultura.
Dalla battagliera Giorgia Meloni al governatore Galan al sindaco Alemanno e molti altri: ricorrente è stato l'invito al buon senso, al pragmatismo, alla ragionevolezza del saper fare. Qualità da mettere in campo contro lo snobismo aristocratico della sinistra, contro l'indocilità di chi semina dubbi, contro l'elitarismo degli intellettuali, tutti accumunati a quella cultura "marxiana e gramsciana del Sessantotto" (è la Carfagna a parlare) che ha portato allo scollamento della politica dal popolo. Popolo che ora è tornato a riprendersi ciò che gli spetta e a dettare l'agenda politica.
Sarà compito degli storici accertare gli errori, le presunzioni, le omissioni degli intellettuali e della sinistra italiana. Ed è buona quella politica che guarda con concretezza ai bisogni dei cittadini. Ma questo tuonare contro la cultura, vista come arzigogolo fastidioso creato ad arte per confondere e annebbiare la saggezza del buon popolo, suscita tristezza, rabbia e doloroso sconforto. Perchè cultura è sì dubbio, problema disomogeneità, ma è anche e soprattutto pluralismo, memoria, coscienza, confronto, capacità di visione d'insieme.
Pericolosa è quella politica che vuole far credere che sia sufficiente che siano in pochi a pensare anche per gli altri. Una politica che voglia essere davvero popolare e non solo populista è quella capace anche di decisioni impopolari. E' quella che insegna al popolo ad apprezzare e amare la bellezza faticosa della cultura in tutte le sue espressioni (letterarie, artistiche, musicali, politiche, scientifiche), è quella che fa lo sforzo di elevare il popolo al livello della cultura senza defraudare quel patrimonio dei suoi alti contenuti. Altrimenti avremo solo una politica di interessi, di personalismi, di calcoli ed egoismi. Avremo solo una politica che facendo leva sulla diffidenza - di manzoniana memoria - contro il latinorum astruso dei dotti alleva bruti per farne servi.
Costanza

venerdì 27 marzo 2009

Donne e politica

Anche la Francia si appresta ad avere la sua Mara Carfagna.
Il presidente Sarkozy avrebbe messo gli occhi su una giornalista televisiva prosperosa e sorridente. Proviene dall'isola di Guadalupe e questo potrebbe bastare per affidarle il ministero delle Terre d'Oltremare, versione moderna e politically correct del ministero delle colonie. O almeno qualche missione in quell'ambito.
Rispetto alla nostra Mara, che sgambettava in tv fino a pochi anni fa, la riccioluta Christine Kelly è una professionista del piccolo schermo, dove fa la giornalista e la conduttrice dagli inizi degli anni Novanta.
Sarkozy afferma di essere stato colpito dalla sua conoscenza dei temi di attualità e dalla sua vicinanza con il mondo dei giovani. Ottime motivazioni per averla vicino a sè. E sicuramente il fatto che Christine si sia fatta più volte notare per la prova bikini al sole dei Caraibi non guasta.
Vista la crisi economica, il calo di consensi del governo e la perdita dell'icona glamour delle minoranze etniche, la contestatissima Rachida Dati, una new entry dal fisico ammaliante potrebbe portare un po' di solare buonumore.
Sono le regole della nuova politica spettacolo. L'amico Silvio dopotutto insegna. Cosa c'è di meglio che una bella donna per rifare il maquillage estetico alla politica presidenziale e dare un contentino edonistico a chi invoca per le minoranze rappresentanza, pari opportunità o almeno un posto sul palconscenico?
Costanza

giovedì 26 marzo 2009

Testamento biologico

Oggi il Senato ha legiferato sul testamento biologico.
Già le motivazioni date a questo provvedimento dimostrano la poca maturirà della nostra classe dirigente. Il Presidente Schifani saluta con soddisfazione l'intervento, perchè, comunque lo si consideri, mette una toppa a una carenza legislativa che in un Paese civile (o presunto tale) non era più sostenibile.
Divero il parere del vicecapo dei Senatori PdL, Quagliarello, che giustifica invece la legge come la risposta del Parlamento a una sfida sfrontata cui era stato sottoposto dalla magistratura (quella solita brutta bestia) e dalle lobby che sostengono la cultura della morte (leggi gli anticlericali comunisti). Controvoglia il Parlamento ha dovuto così prendersi la briga di rispondere e legiferare come Dio comanda, benchè la maggior parte degli esponenti di maggioranza concordi che su questi temi non si sarebbe dovuto (nè si debba) legiferare. Che è come dire: preferiamo l'anarchia.
Ma che strano. Schifani e Quagliarello non appartengono alla stessa parte politica? perchè due visioni così differenti? é solo una questione di ruoli istituzionali?
Se poi si entra nel merito della legge, si osserva che all'attuale maggioranza è riuscito il gioco di prestigio di far approvare una legge svuotata del suo senso. Una legge che concede all'individuo futuro malato-paziente il diritto di fare il proprio testamento biologico (in gergo sono le DAT, Dichiarazioni Anticipate di Trattamento). Salvo poi rendere quelle dichiarazioni "non vincolanti", e lasciando al medico e alle sue convinzioni personali ed etiche la facoltà di assencondarle o ignorarle.
Un modo diplomatico per dirci che le nostre volontà valgono finchè non vengono sospese da quelle di altri soggetti più forti.
Costanza

lunedì 23 marzo 2009

Rovesci e diritti

In Italia può succedere tutto e il contrario di tutto.
L'uomo che ha fondato la nuova destra italiana, il fine Fini, ora, da uomo delle istituzioni quale è diventato, deve difendersi dai suoi stessi uomini, che forse l'hanno già tradito per un nuovo progetto. Il quale nuovo progetto, denominato Popolo della libertà, è un nuovo partito liquido, personalistico e proteiforme dove si incontrano un solo potere, tante sensibilità e nessuna cultura, un supermarket delle opportunità che sembra un cabaret televisivo.
Un trans di Salerno si candida tra le fila della nuova destra italiana e si dichiara sostenitore della sua concittadina Mara Carfagna, la quale prima di essere un ministro conservatore e bacchettone posava seminuda per i calendari. La suddetta Mara Carfagna con la consueta candida sfacciataggine frena gli impeti carrieristici altrui e impartisce lezioni di meritocrazia alle sue colleghe-concorrenti di partito (leggi la rossa Brambilla).
Intanto c'è chi ricorre al casting per fare le liste (Bari, candidato PdL). Mentre la televisione di Stato è ancora in cerca di capi, presidenti, vigilanti e contenuti degni di una tv pubblica.
Dal canto suo la sinistra coltiva l'afasia e lo spaesamento esistenziale, tutta presa com'è nella contesa tra le sedie e le idee.
Due sole forze vanno dritte per la loro strada, dimostrandosi le vere potenze vincenti dell'Italia di oggi.
La televisione privata e il Vaticano.
Mediaset ha fatto nuovamente boom di guadagni. E il Papa predica l'astinenza sessuale nel continente nero. Naturalmente i ministri italiani non commentano. Perchè ciascuno fa il proprio mestiere, che diamine.
Costanza

sabato 14 marzo 2009

Comandi all'ONU

Il ministro Carfagna va di gran carriera. Parla anche in inglese al Consiglio dell'Onu e illustra le sue varie iniziative a difesa dell'incolumità e della dignità delle donne. E poi per dimostrare il grande slancio morale che la spinge a servire il Paese e le sue donne, si rivolge alle sue colleghe in aula, soprattutto a quelle più giovani. Le saluta e le invita a essere padrone della propria femminilità, a vivere le proprie scelte di donne con disciplina, passione e sacrificio, a raccogliere le sfide verso la società e i preconcetti.
Tutto bello, tutto giusto. Ci permettiamo solo di osservare che forse l'esortazione era mal posta: le donne sedute all'Onu devono avere un rapporto già piuttosto riuscito con la propria femminilità, da prima e anche senza Mara Carfagna. Ma soprattutto non si capisce perchè l'invito era rivolto solo alle altre, perchè non si è messa anche lei dentro a quello sforzo collettivo di coraggio e affermazione. Perchè ha continuato a dire con tono imperativo "abbiate il coraggio, ... dimostrate, fate..." e non ha mai usato un "noi" umile e paritario.
Forse che lei si sente già pienamente arrivata, affermata, riconosciuta? già pienamente consapevole, coinvolta, padrona di sè e quindi adatta per essere assunta a modello ed esempio dalle altre poverine ancora avvolte dalle tenebre dell'insipienza?
Anche da queste piccole omissioni passa l'arroganza della nostra classe dirigente.
Costanza

mercoledì 11 marzo 2009

Imbarazzante confessione

La franchezza di Mara Carfagna è disarmante.
Intervistata alla radio il giorno 8 marzo, nel corso della sua visita ufficiale tra le forze di pace italiane in Kosovo, la ministra non ha avuto esitazioni a riconoscere che le donne spesso sono più brave e diligenti dei colleghi maschi, e infatti "avanzano dove accedono per concorso. Magistratura e medicina, ad esempio. Mentre hanno difficoltà dove si fa carriera per cooptazione, come nella politica o fra i dirigenti d'azienda. Lì le donne restano vittime della cultura del privilegio". (La Stampa e Repubblica 9/03/09)
Se si pensa che proprio lei, il ministro italiano per le Pari Opportunità delle donne, è la testimonianza vivente di quella cooptazione e di quell'immeritato privilegio, allora uno non sa più se ridere o se piangere. Quasi quasi ci viene da imbarazzarci per lei.
Costanza

martedì 10 marzo 2009

Renzi a Firenze

Non mi pare una buona idea quella di conferire la cittadinanza onoraria al signor Englaro, per di più senza l'unanimità del consiglio comunale e senza curarsi delle contrarietà suscitate all'interno delle stesse forze che hanno avanzato la proposta (quelle di centrosinistra).
Certo, può essere una reazione contro i toni arroganti sentiti sulla vicenda Englaro negli ultimi tempi e usati da chi le scelte del papà di Eluana le ha avversate con sprezzo del suo personale dolore.
Può essere un modo per esprimere la solidarietà personale, e politica, contro quell'uomo che ha esperito sul corpo della propria figlia i limiti della legislazione italiana.
Può essere.
A me pare però che sia una sorta di dispetto politico, di rivendicazione.
E al di là delle migliori intenzioni che ci auguriamo stiano dietro alla scelta, l'effetto rischia di essere poco nobile: ossia quello di fare propria, solo in senso contrario, quella stessa logica di strumentalizzazione politica faziosa con cui la vicenda di Eluana è stata trattata negli ultimi mesi e settimane dalle forze di governo.
Condivido piuttosto l'opinione del prossimo designato candidato sindaco PD di Firenze, Matteo Renzi, che fin da subito e senza ambiguità si era dichiarato contrario alla proposta, bollandola per quel che di fatto è: una provocazione che radicalizza lo scontro e crea ulteriori divisioni su una vicenda così delicata.
Costanza

8/03/2009 Modena

E' andata bene. Anzi, benissimo.
Alle ore 16 la sala Calvino della Fiera della piccola e media editoria allestita a Modena era affollata. Il pubblico attento, incuriosito, interessato.
Ringrazio Simone Repetto, autore del romanzo "La differenza tra gli uomini e i girasoli" (Discanti 2009), per aver acconsentito a condividere con me il tempo a disposizione per la presentazione dei libri.
Ringrazio la signora che alla fine del mio intervento, alzandosi in piedi, si è detta commossa dal garbo e dalla chiarezza delle mie considerazioni.
Ringrazio coloro che si sono intrattentuti con me a parlarne. E ringrazio i numerosi acquirenti del mio libro.
Di nuovo è stata un'esperienza, anche umana, simpatica e arricchente, che mi conferma nel convincimento che la scelta di scrivere un simile libro e di portarlo al pubblico è stata appropriata.
Costanza

giovedì 5 marzo 2009

Fascismo in toga nera

Un gesuita lefebvriano benedice i giovani bergamaschi di Forza Nuova con il saluto romano. E' fascista, e se ne vanta.
Dopo l'altro lefebvriano inglese negazionista, anche questa volta il Papa dirà di non essere al corrente dei fatti e delle posizioni delle sue pecorelle prima ripudiate e ora benevolmente, inspiegabilmente riaccolte?
Costanza

mercoledì 4 marzo 2009

Festa della donna a Modena

Le esortazioni del pubblico parigino, intervenuto numeroso alla presentazione del mio pamphlet su Mara Carfagna, a continuare gli incontri, hanno colpito nel segno. L'esperienza di Parigi è stata così bella che abbiamo deciso di ripeterla... direttamente anche in Italia. E allora l'appuntamento è questa volta per Modena, alla Fiera della piccola e media editoria. Domenica 8 marzo 2009 ore 16 nello spazio dedicato all'editore Discanti (sala Calvino del Foro Boario) interverrò per presentare il libro sulla Ministra.
Ci sembra un bel modo per omaggiare le donne. Non tanto perchè si parla di Mara Carfagna, quanto perchè si può mostrare che il suo modello d donna e di politica può non essere l'unico possibile.
Costanza.

lunedì 2 marzo 2009

27/2/09 Parigi

Venerdì 27 febbraio 2009 alle ore 19 si è tenuta a Parigi, nella libreria franco-italiana di rue du Faubourg-Poissonnière www.lalibreria.fr la presentazione del mio pamphlet "Niente di personale contro Mara Carfagna. Brevi considerazioni su una soubrette diventata Ministro".
Il pubblico, costituito da italiani espatriati e da francesi interessati al mondo italiano, era numeroso e attentissimo e ha seguito l'evento con grande partecipazione e interesse. E' stata una bella occasione di comunicazione e di incontro.
Ringrazio la libreria italiana, soprattutto la signora Marina, per l'ospitalità. Di cuore ringrazio Francesco Magris che ha organizzato e moderato l'incontro. A lui devo l'idea della trasferta parigina e la sua effettiva realizzazione. Ringrazio il pubblico intervenuto. Con affetto infine ringrazio Alessandro che continua ad accompagnarmi in questo viaggio.
Costanza