giovedì 26 marzo 2009

Testamento biologico

Oggi il Senato ha legiferato sul testamento biologico.
Già le motivazioni date a questo provvedimento dimostrano la poca maturirà della nostra classe dirigente. Il Presidente Schifani saluta con soddisfazione l'intervento, perchè, comunque lo si consideri, mette una toppa a una carenza legislativa che in un Paese civile (o presunto tale) non era più sostenibile.
Divero il parere del vicecapo dei Senatori PdL, Quagliarello, che giustifica invece la legge come la risposta del Parlamento a una sfida sfrontata cui era stato sottoposto dalla magistratura (quella solita brutta bestia) e dalle lobby che sostengono la cultura della morte (leggi gli anticlericali comunisti). Controvoglia il Parlamento ha dovuto così prendersi la briga di rispondere e legiferare come Dio comanda, benchè la maggior parte degli esponenti di maggioranza concordi che su questi temi non si sarebbe dovuto (nè si debba) legiferare. Che è come dire: preferiamo l'anarchia.
Ma che strano. Schifani e Quagliarello non appartengono alla stessa parte politica? perchè due visioni così differenti? é solo una questione di ruoli istituzionali?
Se poi si entra nel merito della legge, si osserva che all'attuale maggioranza è riuscito il gioco di prestigio di far approvare una legge svuotata del suo senso. Una legge che concede all'individuo futuro malato-paziente il diritto di fare il proprio testamento biologico (in gergo sono le DAT, Dichiarazioni Anticipate di Trattamento). Salvo poi rendere quelle dichiarazioni "non vincolanti", e lasciando al medico e alle sue convinzioni personali ed etiche la facoltà di assencondarle o ignorarle.
Un modo diplomatico per dirci che le nostre volontà valgono finchè non vengono sospese da quelle di altri soggetti più forti.
Costanza

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