mercoledì 22 luglio 2009

Sondaggi

Gran fermento sui giornali per gli ultimi sondaggi sugli indici di gradimento al Premier e al suo governo.
Da Repubblica un tono di euforia perchè il consenso a Berlusconi cala sotto il 50%, mentre fino a ottobre scorso superava il 60%. E allora già iniziano le ipotesi dell'inarrestabile declino. Come se quel dato non fosse ancora un'enormità rispetto all'"anomalia", diciamo così, del personaggio. Come se con Berlusconi si potesse ragionare in termini di politica "normale".
Il pur acuto Scalfari alcune settimane fa si è lasciato prendere la mano dalle belle speranze. E visto lo spettacolo da "suburra di Stato" considerava anche solo possibile che Berlusconi prendesse in considerazione l'ipotesi di dimettersi (ma quando mai!), delineava scenari già post berlusconiani facendo ipotesi su governi aternativi e tratteggiava il quadretto di un Premier solo, tradito da tutti e presto accantonato.
E' possibile che anche all'interno del suo partito molti stiano cominciando in segreto a fare i conti con l'eventualità del dopo Berlusconi ma in modo assai prudente. Perchè sanno bene che l'uomo in questione è un lottatore, oltre che molto potente, e ha spesso il colpo di genio di ribaltare anche la peggiore delle situazioni a suo vantaggio.
Sarebbe bene che la sinistra, o comunque tutti coloro che in Berlusconi non sono disposti a vedere l'uomo della Provvidenza, imparassero presto a fare i conti con l'oste che dirige la locanda Italia, invece che parlarsi tra loro e coltivare la loro buona coscienza con il proferire belle parole e giusti principi, peccato però nel Paese sbagliato.
Costanza Alpina

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