sabato 6 dicembre 2008

Porno-tax

E' notizia di qualche giorno fa: l'Italia avrà la sua porno-tax.
Colpirà le scene di sesso esplicito, non simulato, propagandate su qualsiasi mezzo librario, cartaceo e virtuale. E la scelta dei soggetti sanzionabili spetterà al ministro della cultura Bondi.
Gli esperti del settore sono naturalmente seccati, i benpensanti si sentiranno al sicuro, i vescovi benediranno la misura, molti altri sono semplicemente scettici.
I processi alle intenzioni non si possono fare. Ma è il caso di dire che se la misura è di ordine puramente fiscale, forse non è malvagia, visto che il mercato è a dir poco florido e in tempi di crisi e coperte corte si gratta dove si può. Il sospetto irritante è che sia però, oltre a questo, una misura anche di ordine etico, un provvedimento moralizzatore volto a dare una raddrizzata pudibonda ai vizietti che fanno arrossire i padri di famiglia e finalizzato a punire le manie dei sessuomani, o dei repressi insoddisfatti, o semplicemente degli avventurosi. Insomma, una malcelata lezione di decoro pubblico. Del tutto in linea effettivamente con gli intenti moralizzatori e perbenisti dell'attuale governo.
Lasciamo da parte il fatto che, come fa notare Francesco Merlo su "La Repubblica" del 30.11.08, la misura non intacca quella forma di volgarità allusiva e sempre a sfondo sessuale che inonda le televisioni in prima, seconda e terza serata. Dimentichiamoci che viene emanata da un primo Ministro che, senza spiegarne i motivi, ama circondarsi di mini starlette molto vistose (e spesso in coppia) dagli sconosciuti meriti artistici e men che meno intellettuali. Non battiamo di nuovo il tasto della soubrette che ora firma proposte di legge per vietare la prostituzione in strada (perchè si vede e quindi offende il buon gusto). Su questo la migliore battura l'ha già avuta Tinto Brass, che sentita la notizia della porno-tax, non ha potuto trattenere un genuino: "O mamma mia, cos'è, un'altra poposta della Carfagna?". Non commentiamo l'inspiegabile decisione di tassare la pornografia ma non le scene di incitamento alla violenza.
A mio parere l'aspetto più inquietante di tutta la vicenda è soprattutto di tipo letterario.
Penso infatti al povero Bondi. Chissà quali poesie si metterà a scrivere dopo tutte quelle scene di sesso esplicito che dovrà sorbirsi per esercitare il suo dovere censorio...
Costanza.

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