domenica 7 dicembre 2008

naufragi

Ci sono molte cose che nell'attuale Italia mi danno fastidio. Una di queste è dover vedere una presentatrice pur dotata e grintosa (anche troppo) come Simona Ventura eletta a musa della politica. Ormai l'Isola dei Famosi da spettacolo di popolarità riciclate sembra essere diventata la nuova tribuna per dibattere delle questioni politico-sociali di questo nostro sgangherato Paese. Il cambiamento sarebbe dovuto all'intuito della Simo a chiamare tra i naufraghi l'ex onorevole Luxuria, la quale con la sua partecipazione avrebbe guadagnato due meriti: richiamare l'attenzione (ma di chi?) su temi sociali anche in uno spettacolo che di impegno sociale ha ben poco e rompere il tabù dell'omosessualità. Sarà.
Per adesso gli unici risultati che io vedo sono una smania collettiva per quell'argentina sconfitta da Luxuria, ora invitata a ogni show e salotto tv; un'impennata di gossip perfino negli States per la vicenda tra la miliardaria e (l'ex?) playboy; una sinistra che scopre l'ebbrezza del reality dopo aver perso di vista la realtà delle sue enormi mancanze e che acclama alla Simo come a un nuovo "idolo rosso". Quando di rosso a me pare che la Simo abbia solo la chioma, e nemmeno le dona. Quanto ai tabù, è notizia di pochi giorni fa che la richiesta di depenalizzare l'omosessualità in sede Onu ha incontrato resistenze da parte di molti Paesi, non in ultimo il Vaticano.
Risultato: la sinistra non ha ancora capito di essere naufragata fuori onda e cerca penosamente il suo riscatto sul piccolo schermo. Mentre per tutti noi il naufragar non è più dolce in questo stagno di orizzonti corti, tabù ossificati e di nullità sempre più famose.
Costanza

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