mercoledì 4 febbraio 2009

Fisco a stelle e strisce

Il ministro di Obama designato alla Sanità ha lasciato la carica per aver evaso i contributi fiscali relativi ad alcuni compensi ricevuti. La Nancy destinata a controllare le spese del badget federale si è tirata indietro per non aver pagato i contributi alla colf (poi versati in ritardo). Altri due ministri designati hanno rinunciato, uno per aver sbagliato a compilare le dichiarazioni dei redditi, l'altro per l'avvio di un'inchiesta di corruzione a suo carico.
Come si vede la tendenza a trattenere nel portafoglio qualcosa in più del consentito è universale. La differenza è che negli Stati Uniti viene punita in modo implacabile, e sapendolo le persone destinate a ruoli pubblici attivano autonomamente il senso di decoro ancora prima che intervenga la giustizia. Si fanno da parte riconoscendo la loro inadeguatezza, dovuta a conflitti di interessi o alla mancata fiducia delle istituzioni.
Da noi invece... da noi invece... ecco appunto, lo sappiamo. I problemi con il fisco sono quasi elogiati come espressione dell'italica arte dell'arrangiarsi.
Che strano: la virtù della correttezza fiscale dei personaggi politici statunitensi non viene mai citata dalla retorica di chi in Italia fa dell'America il punto di riferimento delle libertà.
Costanza.

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