mercoledì 27 maggio 2009

ma se... allora...

Ma se va tutto così bene, se tutto quanto sta succedendo è una triviale montatura, se gli italiani rimangono compatti intorno al loro leader, se le europee saranno una valanga di succeso... allora perchè ieri sera a Ballarò Maurizio Belpietro e Sandro Bondi erano così vistosamente alterati di fronte ai loro interlocutori che chiedevano spiegazioni e ponevano quelle solite domande a cui nessuno sembra voler dare una risposta?
Costanza Alpina

2 commenti:

  1. Ciao Costanza, daccordo con te che a volte le parole non bastano più. ma è perché fisiologicamente non è possibile parlare quando ti viene voglia di vomitare. Siamo passati attraverso tutti i cambiamenti del personaggio. Ora siamo arrivati al patetico. Come dice le monde, sembra il fondatore di playboy circondato da conigliette che lo sostengono per non farlo cadere. Un sogno: silvio sostenuto da mara, da maria vittoria, da letizia e altre che fa visita a benedetto. Neanche Pasolini l'avrebbe immaginato, perché la finzione deve essere verosimile, la realtà, no, e silvio ce lo dimostra ogni giorno. Ma il vero problema continua ad essere lo stesso: dopo un walter che aveva la consistenza dell'ombra sul prato, abbiamo messo un dario che ha la forma dell'acqua, e un programma politico che sembra una macchietta. Qualcuno aveva già capito tutto, Malaparte, quando diceva che il vero problema degli italiani è che fanno tutto per giustificare quello che si racconta su di loro. Da quando sono a parigi, ho scoperto che se prima gli italiani scappavano dall'Italia per la fame, ora scappano per la vergogna. Una cosa è sentirne parlare, un'altra viverlo ogni giorno. Tutto questo mi ricorda un giorno molto lontano quando mio padre fece la valigia e ci disse: andiamo via, con questo paese non voglio avere più niente a che fare. E ancora: quando nel 90 dissi a mio padre che per ragioni di lavoro mi trasferivo in Italia, il suo commento fu: perché, non ci sono altri paesi dove andare? Oggi sento le stesse cose da ragazzi e ragazze che sono più giovani di mio figlio, tanto per intenderci. Ovviamente una delle prime cose che fecero i miei fu di abbandonare la cittadinanza italiana. Potrei provare il solito sentimento di superiorità che si dice che i francesi hanno. In realtà, dopo aver vissuto per più di quindici anni in Italia e tornato in Francia, non provo niente di questa superiorità che il mio essere francese mi autorizzerebbe. Soltanto sgomento e dolore perché non ci credo più che le cose cambieranno. Torno in Italia con un filtro su naso, occhi ed orecchie, per vedere un paese e degli amici che tanto non meritavano sicuramente. Un abbraccio da un altro addolorato. Thomas

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  2. Caro Thomas,
    grazie per continuare a seguire la mia avventura.
    Contraccambio l'abbraccio, e il dolore.
    Costanza Alpina

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