Rimaniamo convinti che Mara Carfagna sia il simbolo della nuova politica italiana: più che gradevole all'aspetto, a suo agio di fronte alle telecamere, impeccabile nello stile sartoriale, spigliata e semplice nella parlantina, devota al capo.
La politica italiana, tuttavia, scoppietta di sorprese.
Era stata una sopresa Luxuria, transessuale dichiarato, quando era stata candidata al Parlamento.
Aveva suscitato scalpore e beceri entusiasmi quando, appena lasciato lo scranno parlamentare, aveva partecipato al reality più popolare d'Italia, vincendo addirittura la competizione di sopravvivenza. A conferma che la nuova regola della politica nostrana è la fluida interscambiabilità tra immagine televisiva e ruolo politico.
La sorpresa si fa però doppia quando si viene a sapere che Luxuria sembra si stia incamminando su una insospettata via di Damasco: da un lato si fa ritrarre in visita ai santuari della Madonna, dall'altro esprime apprezzamento verso quelli che erano i suoi avversari a Montecitorio. Adesso dice addirittura di sperare nella "nuova destra liberale" che sta nascendo e si lancia in un pronostico che ha l'aria di un'offerta: se la Carfagna le chiedesse di collaborare, come tra l'altro è già successo, lo rifarebbe volentieri.
Intervistata ormai mesi fa alle Invasioni Barbariche la Carfagna dichiarò che un comunista sarebbe riuscito a convertirlo. La cronaca sembra darle ragione.
Prepariamoci dunque a sodalizi sorridenti tra la sinistra trasformista in nome del progresso e la destra popolar-edonista in nome dell'immagine.
Visto? Lo dicevamo noi che la Carfagna fa scuola.Costanza Alpina
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