Maria Luisa Agnese è abituata a scrivere di novelle gossipare. Forse era meglio che continuasse lì invece che coltivare velleità di analista politico infarcendo le sue storie di banalità e luoghi comuni. Il suo odierno articolo sulla terza vita di Mara Carfagna, da soubrette a più votata d'Italia, è uno di quei casi. Mara, dice l'Agnese, ha riportato un grande successo personale in Campania perché ci ha messo del suo, si è data da fare, ha adottato uno stile e un taglio consoni al ruolo, si è messa a studiare, non si è fatta scoraggiare né intimidire, ha resistito. Insomma se lo merita tutto quel consenso, e anche noi dovremo quasi quasi ringraziarla per aver ribaltato certi canoni estetici e prenderla a modello di tenacia femminile, gongola l'articolista.
La quale si sente informata perché ci informa che Mara si è rivolta per il suo look al parrucchiere delle divette e crede di dimostrarsi colta perché usa paroloni da manuale filosofico. Si dimentica però di far notare quello che davvero c'è dietro la "fenomenologia di Mara Carfagna": il senso del pubblico e il fiuto per il potere mediatico. Il tutto ovviamente targato Berlusconi, che ha trovato non a caso in Mara la sua pupilla. Perché sapete che cosa dimostra il successo di consensi di Mara a Napoli e dintorni?: che l'intuizione del Silvio nazionale era giusta, il pubblico vuole distrarsi e sognare, vuole belle immagini e sorrisi rassicuranti, e noi glieli diamo.
Non siamo per nulla sorpresi del successo di Mara, anzi ce lo aspettavamo. E' solo la conferma di ciò che fin da subito avevamo intuito: che la politica diventa sempre più uno spettacolo, una passerella di belle forme, il supermercato dell'apparenza. E poi certo, Silvio non è uno stolto e Mara nemmeno, entrambi non amano le brutte figure (non si addicono all'estetica) e sanno quindi che la celebrità richiede impegno. Dopotutto anche le modelle se vogliono rimanere sulla cresta dell'onda a lungo devono sottoporsi a impegni e sacrifici.
Ora Mara ha avuto la sua consacrazione dal basso, o almeno così andrà a dire. E vorrà spenderla per la sua carriera politica futura, con o senza Berlusconi. Non c'è nulla di nuovo, tutto era già prevedibile. Solo la Maria Agnese non se ne era accorta. Forse era troppo assorta a commentare le sue novelle di gossip televisivo. Ma anche lei si adatta ai nuovi tempi, e senza pudori né imbarazzi passa dai retroscena televisivi alle passerelle della politica.
Il ministro, dopotutto, insegna.
Costanza Alpina
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