Questa proprio non l'ho capita.
Lo so bene che non è una priorità, soprattutto di questi tempi. Ma mettiamola così, è una curiosità.
"Panorama" di questa settimana dedica un servizio allo "sdoganamento" della bellezza e del fascino dell'estetica femminile in tanti mondi, soprattutto in quello della politica. La tesi è che essere bella e seducente non è più un difetto e un limite ma anzi un vantaggio utilizzato come arma di seduzione e di attrazione del consenso.
Gli esempi darebbero tanti: dalla prima first lady nera d'America a Hillary Clinton, dal premier ucraino a quello argentino, dall'icona femminile della destra repubblicana Sarah Palin a quella socialista . Sulla versione online dell'articolo il lettore è poi invitato a dare un suo giudizio sulle donne politicamente più affidabili. Citate tra le opzioni anche le italiane Finocchiaro, Prestigiacomo, Melandri.
Ma è qui che qualcosa non torna.
Perchè guarda guarda, chi manca dalle opzioni di scelta? Proprio lei, la donna politica italiana certamente più chiacchierata e più in vista (per bellezza s'intende), molto più di una Prestigiacomo che brutta non è ma non si vede mai. Ossia, l'avrete già capito, Mara Carfagna.
Ora, potrebbe anche andare bene così. Solo che al contempo proprio alla Carfagna è quasi dedicato un servizio fotografico, con tanto di primo piano e poi varie pose da politico impegnato e concentrato. Mentre, esclusa una-foto-una della Finocchiaro, le altre italiane non figurano.
Perchè dunque si cede all'immagine ma si vieta il giudizio?
E' una svista, una dimenticanza? Mi viene quasi da pensare che la Carfagna non sia nemmeno contemplata tra le donne politiche affidabili. Forse. Oppure che sia solo un modo un po' goffo per sottrarla al confronto, risparmiandole qualsiasi dispiacere proprio nella settimana del suo compleanno?
Costanza Alpina
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